aggiornato il 08/07/2013 alle 10:10 da

Il Comitato Chiudiamo la Discarica interviene alla Conferenza Programmatica per il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti

comitato chiudiamo la discarica 5 aprile 1MOLA – Il Comitato “ Chiudiamo la discarica”, questa mattina, in Regione Puglia, sta presentando le sue proposte, nell’ambito della Conferenza Programmatica regionale per il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti.  È intenzione del Comitato ribadire l’inidoneità del sito ad ospitare una qualsiasi discarica data la configurazione carsica del territorio, la sospensione di ogni attività di discarica, la bonifica dei siti inquinati e valutare la possibilità di rescissione del contratto. Questa la sintesi dell’intervento che verrà portato in Regione:
“Piuttosto che intrattenerci sui principi ispiratori del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani, la teoria ci piace e ci convince, gradiremmo soffermarci sulle realtà fattuali che hanno accompagnato le vecchie previsioni e che certo non hanno brillato per risultati finali, molto lontani dagli obiettivi preposti ed auspicati. Riteniamo che anche questa volta agli intenti dichiarati non seguirà la concretezza dei frutti sperati, poiché vi è un vizio di fondo che conduce inevitabilmente verso emergenze annunciate che penalizzeranno, ancora una volta, chi già da tempo chiede inversioni di tendenza rapide e pesanti. Tale difetto consiste in un ottimismo di maniera che si racchiude nella supposizione della riduzione del 10% dei rifiuti, per effetto della prevenzione, e del raggiungimento del 65% di differenziata, per noi irrealistica allo stato della situazione reale della cultura imperante, degli insufficienti interventi politico- amministrativi e dell’effettivo esercizio di adeguati controlli e relative sanzioni. Valga per tutti la previsione dell’art. 205 del d. lgs. 152/2006 che stabiliva il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata in tutto il territorio nazionale già per la fine del 2012 e che, fra deroghe e concessioni, spinge sempre oltre tale scadenza, mentre i territori gravati da siti con discariche continuano a subire inquinamenti massicci. Tutto ciò non può non trovare un momento di confronto sul piano generale delle iniziative da intraprendere rapidamente e che pure fanno capolino nel PRGRU, quali i commissariamenti ad acta e le penalizzazioni per i Comuni non virtuosi e non in regola con le previsioni di Piano e di interventi specifici per quelle situazioni di impianti di trattamento e smaltimento la cui genesi di insediamento e frangenti giudiziari richiedono, invece, immediate decisioni correttive, da inserire nelle previsioni di Piano. Com’è noto da tempo il nostro Comitato “Chiudiamo la discarica Martucci” di Mola, unitamente al Comitato “Riprendiamoci il futuro” di Conversano e il Circolo Legambiente “I Capodieci- dalla campagna al mare” di Mola hanno denunciato la inidoneità del sito in contrada Martucci ad ospitare discariche, perché è caratterizzata dalla presenza di numerose doline (o vore), fenomeni carsici tipici del nostro territorio che prendono la forma di profondi imbuti che fanno defluire velocemente nel sottosuolo le acque delle piogge (nonché il percolato dei rifiuti). Questa verità, sempre trascurata ed omessa, viene finalmente affermata anche dalla Procura di Bari che nel suo comunicato stampa diffuso il 23.04.2013, in seguito al sequestro penale delle vasche di servizio/soccorso realizzate con l’impianto complesso di trattamento dei rifiuti in contrada Martucci, ha scritto che “riscontri documentali e testimoniali hanno consentito di accertare la strutturale inidoneità morfologica del sito di contrada Martucci.
”Inoltre, nel provvedimento con cui il GIP Annachiara Mastrorilli il 18.04.2013 ha disposto il suddetto sequestro è scritto che “in occasione del sopralluogo eseguito il 31.01.2013” la Procura di Bari ha riscontrato “la presenza di vore (…). Quanto riscontrato evidenzia la possibile presenza di rischio di contaminazione delle acque di falda a causa della diretta comunicazione del percolato di discarica attraverso i predetti punti di comunicazione (vore e doline).”
La presenza di simili formazioni carsiche è confermata nella relazione geologica e geotecnica allegata agli atti del procedimento attualmente in corso per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto complesso di trattamento dei rifiuti con discarica di servizio/soccorso a servizio del Bacino Bari 5 realizzato in contrada Martucci. Tanto che il Comitato tecnico provinciale, il 12.03.2013 in seguito alla lettura della stessa relazione ha affermato che “l’intervento non è coerente con le prescrizioni di normativa.” Infatti il D. Lgs 36/2003 afferma che le discariche non vanno ubicate “in corrispondenza di doline, inghiottitoi o altre forme di carsismo superficiale” (punto 2.1 dell’allegato 1).
Pertanto, oggi più che mai, si chiede che il sito di contrada Martucci venga stralciato dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti di prossima approvazione da parte del Consiglio Regionale e venga colà cessata, al più presto, ogni attività ed iniziate le necessarie opere di bonifica”.

© Riproduzione riservata 08 Luglio 2013

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