aggiornato il 03/11/2017 alle 11:37 da

Vertenza Coop: l’incontro in Regione è stato fissato per il prossimo 9 novembre

vertenze coopGIOIA – Il prossimo passo verso una possibile soluzione della vicenda Coop dovrà avvenire in Regione il prossimo 9 novembre. E’ lì che si è deciso di spostare la discussione, coinvolgendo non solo i rappresentanti istituzionali della Regione, ma anche le sigle sindacali, l’amministrazione e ovviamente l’azienda. Quella dell’incontro in Regione è stata la decisione presa in sala giunta al termine del sit-in di protesta organizzato lunedì scorso dai lavoratori Coop assieme a molti clienti. Al grido di “la Coop non si tocca” e “ma che colpa abbiamo noi?”, hanno fatto in modo che il Sindaco scendesse da Palazzo di Città per parlare con loro. La protesta nasce infatti proprio dalle dimissioni protocollate dal sindaco, un atto che preoccupa sindacati e lavoratori non per il dato politico, quanto piuttosto perchè, se confermate, farebbero perdere un interlocutore importante nella trattativa in atto per non far chiudere la Coop. I tempi sono ormai stringenti, entro il 15 novembre si dovrà rendere esecutiva l’ordinanza di chiusura, ma per i lavoratori un’altra data cruciale è il 24, quando dovrebbero partire le lettere di dimissioni senza che loro possano fare nulla. Questa la posizione dei sindacati che nella piazza antistante Palazzo San Domenico, hanno chiesto al sindaco rassicurazioni ma soprattutto un’azione che sia più rapida e incisiva. Tutto questo mentre molti clienti accusavano l’amministrazione di aver deluso le loro aspettative e di aver lasciato che la situazione avesse quest’epilogo, senza avere il coraggio di intervenire prima. Donato Lucilla, ha cercato di spiegare quanto accaduto in questi mesi sottolineando anche il fatto che le sue dimissioni sono slegate da questa faccenda verso la quale ha assicurato il massimo impegno, ma per poter rendere fruttuosa la protesta, è stato necessario spostare la discussione in sala giunta, davanti ad un gruppo ristretto di lavoratori e alla presenza dei rappresentanti della varie sigle sindacali. Si è trovato l’accordo di trasferire il tutto sui tavoli regionali, dove anche Coop dovrà chiarire la propria posizione. Le strade sulla possibile soluzione alla vicenda, infatti, sembrano divergere. Mentre l’azienda è convinta che tramite l’articolo 38 si possa sanare sia l’aspetto edilizio che quello urbanistico. L’amministrazione, supportata da alcuni pareri legali non sembra essere della stessa opinione. Per Lucilla la strada più facilmente percorribile è quella del permesso di costruire in deroga, ma è una soluzione che non ripara del tutto da eventuali altri ricorsi, essendoci una giurisprudenza molto giovane in materia ma che soprattutto dovrebbe partire proprio da Coop che non sembra essere, invece, molto ben disposta in questa direzione. In ultimo il percorso di rigenerazione urbana, che includa anche quell’area in modo da presentare degli interventi che rendano la struttura compatibile con quella zona. Le soluzioni ci sono ma a ormai 10 giorni dalla chiusura è assurdo che si debba anche stare a discutere su quale percorrere, posto che “in ballo – come hanno detto i sindacati alla presenza del sindaco- ci sono 34 lettere di licenziamento che partiranno a breve, ma a noi, anche in assenza di ammortizzatori sociali le idee per superare questa procedura non mancano”. Ovviamente senza una idea chiara sul futuro è difficile anche per loro capire come muoversi.

© Riproduzione riservata 03 Novembre 2017