aggiornato il 08/12/2017 alle 10:00 da

Incendi in via Nitti: preso il colpevole

carabinieri-gazzella-1GIOIA – Preso l’autore degli incendi in via Nitti ai danni della famiglia Donvito. Ad incastrarlo una perizia calligrafica e i video delle telecamere di sicurezza. L’uomo risiedeva nello stesso stabile della famiglia Donvito ma ad un civico diverso e da qualche settimana ha dovuto cambiare residenza in quanto nei suoi confronti è stata emessa misura cautelare in base alla quale si è disposto il divieto di avvicinamento alla famiglia Donvito per almeno 500 metri. Adesso dovrà difendersi dall’accusa di stalking e di incendio. In più di un’episodio infatti, ha attentato alla tranquillità non solo della famiglia contro cui si è scagliato, anche con biglietti minatori, ma dell’intero stabile di via Nitti, costretto a vivere nel terrore. L’ultimo episodio incendiario nel marzo scorso quando è stata data alle fiamme l’auto nuova della famiglia Donvito, acquistata dopo che la precedente era stata data alle fiamme. Non solo. A fuoco è andato anche il garage, ma prima ancora l’episodio più grave: la porta di casa Donvito è stata infatti cosparsa di benzina e data alle fiamme. Per impedire la fuga, è stato appiccato del fuoco anche ad un copertone d’auto lungo le scale del pianerottolo che in breve tempo si è riempito di fumo, per fortuna senza gravi conseguenze per i residenti. Dopo questi episodi la famiglia Donvito, gente semplice che conduce una vita altrettanto semplice, aveva deciso di installare delle telecamere di sicurezza in alcuni punti del palazzo. Le immagini catturate sono state preziose per arrivare in fondo a questa vicenda che sembrava dovesse prendere una piega diversa. Dopo le prime indagini c’è infatti stata un’archiviazione contro ignoti. La famiglia Donvito ha deciso di non arrendersi e dopo aver nominato come legale difensore Maurizio Tolentino, ha avviato indagini difensive che hanno appunto puntato su una perizia calligrafica e sull’analisi delle immagini del circuito di sicurezza. Questo ha prodotto i risultati sperati e oggi si è in attesa dell’udienza preliminare. Non è chiaro quale fosse il movente, ma nonostante questo ci sono degli elementi di prova a carico dell’uomo molto forti.

© Riproduzione riservata 08 Dicembre 2017