aggiornato il 29/10/2011 alle 14:59 da

Persa la maggioranza per un solo voto, Longo conferma le dimissioni

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GIOIA – Parafrasando un detto verrebbe da dire “Per un punto Pierin perse la cappa”. Se la storia italiana ricorda il 28 ottobre come il giorno della definitiva ascesa di Mussolini al potere, nella storia della politica gioiese questa data segnerà la fine dell’amministrazione guidata da Piero Longo. Sono le 21 circa infatti, quando cala definitivamente il sipario sulla sua prima esperienza come sindaco. Il consiglio comunale con 11 voti contrari e dieci favorevoli boccia gli equilibri di bilancio. Ma prima di questo Longo ormai conscio di quello che sarebbe stato di lì a poco, in un breve discorso conferma le sue dimissioni. E così facendo dà definitivamente il via alla campagna elettorale. Una campagna che di fatto, forse, è iniziata ancor prima di questo ultimo passaggio in aula. E’ iniziata attorno alle 17.30, momento in cui la seduta è stata aperta, preceduta però da un clima surreale. Da un silenzio assordante che proveniva dai banchi sia di maggioranza che di opposizione contrapposto al frastuono del tanto pubblico accorso per l’occasione. Ed è stato proprio il pubblico ad aver in qualche modo cambiato le sorti della discussione. E’ stata la gente presente ad aver aperto un dibattito che forse si sarebbe potuto evitare. Un lento susseguirsi di interventi da parte di tutti i consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. In alcuni casi le parole hanno suonato come un semplice saluto, in altri come un voler ulteriormente ribadire il perché si sia stati costretti a cambiare bandiera, in altri casi ancora a spiegare il perché fosse meglio ritenere conclusa l’esperienza Longo, ma in moltissimi casi quel discorso e quelle parole pronunciate hanno suonato per lo più come una vera e proprio propaganda elettorale. Si è voluto approfittare del momento per sponsorizzare se stessi. Per proporsi come l’alternativa valida ad un governo fallimentare. Ma la gente di tutta questa storia sembrava volerne sapere poco. Tutti erano lì pronti a registrare, assistere e commentare il momento della definitiva resa del sindaco. E lui, dopo aver fatto parlare tutti i consiglieri, spiazzando tutti per il tono sommesso rispetto a quello avuto nei giorni scorsi, ha annunciato: “Ho preso atto che l’ultimo appello lanciato a tutti i consiglieri è stato accolto solo da nove consiglieri. Prendo atto che se la maggioranza cade, lo fa su un atto tecnico e per causa di tre consiglieri eletti nel centrodestra che hanno scelto di passare nel centrosinistra. Fermo restando le mie dimissioni scelgo di rimanere in aula al fianco dei miei consiglieri, assieme a quelli che non hanno tradito la volontà degli elettori e proprio a loro dico: coraggio! Ha da passà a nuttat“.

© Riproduzione riservata 29 Ottobre 2011

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