aggiornato il 09/12/2011 alle 14:20 da

Ludovico tenta di ricomporre la frattura

GIOIA – Vito_LudovicoIl Pd fa un salto indietro nel tempo e nomina Gianni Valletta alla guida del partito. Dopo le dimissioni di Enzo Cuscito e in considerazione del delicato momento storico e politico, il partito ha avuto l’urgenza di chiudere la questione “nuovo coordinamento” per evitare di lasciare troppo a lungo scoperta la direzione del gruppo. E così alla presenza del segretario provinciale Vito Antonacci si è deciso che la linea da seguire sarebbe stata quella di nominare un coordinamento temporaneo sino alle prossime elezioni per poi procedere con la fase congressuale e la conseguente nomina della nuova segreteria. Il gruppo di lavoro del “Pd” oltre a Gianni Valletta che è stato appunto segretario prima della parentesi Cuscito, si compone di Piera De Giorgi, Giorgio Donvito, Filippo Antonicelli, Paolo Covella e Vito Ludovico. E in particolare spetterà proprio a Vito Ludovico assumere il ruolo di mediatore tra le posizioni del partito e quelle di Sergio Povia. Senza voler sminuire quelle che sono le capacità di sintesi di Valletta, l’ex capogruppo del “Pd” già da tempo lavora affinché all’interno del partito possa ricomporsi quell’unità di intenti e programmi che potrebbe portare il gruppo a costituire una coalizione molto forte e forse anche vincente. Già la scorsa settimana Ludovico dalle colonne del nostro giornale analizzava la situazione del suo partito. Adesso gli toccherà passare dalle parole ai fatti. “Dobbiamo innanzitutto partire sia da quanto di buono è stato prodotto dalla vecchia dirigenza del partito – ha ammesso – e al tempo stesso è anche nostro dovere analizzarne gli errori. E’ innegabile che soprattutto dall’inizio di quest’anno si sia verificato un lento ed inesorabile scollamento tra il gruppo dirigente e quello consiliare. Non si tratta di una situazione che però deve essere solo imputata ad Enzo Cuscito ma sono errori di cui anche io mi assumo una parte di colpe. Partendo da questo stato di cose è innegabile che il compito che ci attende sarà arduo. Dovremo fare sintesi all’interno del partito e questo non sarà facile tra chi ha delle posizione molto diverse che ormai si sono cristallizzate”. E in questo senso l’allusione pare chiara alla rottura tra Sergio Povia e l’ormai ex gruppo dirigente del partito democratico. Ma l’ex sindaco è una risorsa che il “Pd” non può sprecare e non può neanche permettere che “vada a finire in mani sbagliate”. E questo Ludovico lo sa e proprio in ragion di ciò dice: “L’allontanamento di Povia deriva un po’ da quella situazione di scollamento tra i consiglieri comunali e il gruppo dirigente e per ricomporre questa frattura si dovrà ora fare sintesi con la speranza che ci si renda conto che è opportuno smuoversi dalle proprie posizioni e provare ad andare incontro a quelle degli altri. Solo cercando di riprendere il dialogo con tutti i protagonisti di questa vicenda possiamo pensare di ricomporre una coalizione che ha grosse possibilità di vittoria. Diversamente sarà difficile”.

© Riproduzione riservata 09 Dicembre 2011

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