aggiornato il 31/07/2017 alle 13:52 da

Anche il pomodoro di Mola nell’elenco dei PAT

pomodori molaMOLA DI BARI – “Teglia al forno con patate, riso e cozze”, “Orecchiette con le cime di rapa”, “Spaghetti alla Sangiovaniello”, “Zucchine alla poverella”. Quattro piatti tradizionali della cucina contadina che rendono gioiosi i pasti dei pugliesi e che, incredibilmente, mancavano nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Ora ci sono grazie al progetto “Biodiversità delle specie orticole della Puglia (BiodiverSO)” che li ha proposti con una ricca documentazione storica e iconografica. Ma quest’anno nell’elenco nazionale dei PAT della Puglia sono numerose le novità.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato, con proprio decreto del 14 luglio 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Supplemento ordinario n. 176 del 29 luglio 2017 – Serie Generale), l’aggiornamento dell’elenco nazionale dei PAT suddivisi per regione e categoria di prodotto.

Per la Puglia, nelle sezioni “Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati” e “Prodotti della gastronomia”, l’elenco risulta arricchito complessivamente di 25 nuovi prodotti.

Ben 21 di questi nuovi prodotti sono stati candidati dal progetto integrato BiodiverSO dopo un’approfondita ricerca e un ampio studio di etnobotanica: Cavolo riccio, Foglie miste (fògghj ammìske), Fave fresche, Marasciuli, Melone d’inverno, Patata zuccherina di Calimera, Pomodoro di Mola e Senape o cimamarelle tra i “Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati”; Calzone, Carciofi fritti, Carciofi ripieni, Cialda, Cime di rapa stufate, Minestra verde, Orecchiette con le cime di rapa, Pancotto, Sgagliozze, Sopratavola, Spaghetti alla Sangiovaniello, Teglia al forno con patate, riso e cozze e Zucchine alla poverella tra i “Prodotti della gastronomia”. Gli altri quattro PAT che arricchiscono il paniere pugliese sono: “Cece di Nardò” nella sezione “Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati”, nonché “Calzoni di ricotta dolce”, “Capriata” e “Marro” nella sezione “Prodotti della gastronomia”.

I PAT rappresentano un biglietto da visita dell’agricoltura italiana di qualità. Con il termine di PAT si intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai 25 anni.

Il “sistema” dei PAT è regolamentato per decreto legge. L’Italia vanta attualmente 5037 PAT (erano 4965 nel 2016). Il primato del maggior numero di PAT è detenuto dalla Campania con 515 PAT (29 in più rispetto al 2016), seguita dalla Toscana con 461 PAT (uno in più rispetto al 2016), mentre al terzo posto della graduatoria si colloca il Lazio con 409 PAT (13 in più dell’anno scorso).

La Puglia vanta 276 PAT ed è all’ottavo posto nella classifica delle regioni, superando la Calabria (ferma a 268 PAT).

I nuovi 21 PAT della Puglia proposti dal BiodiverSO sono illustrati in dettaglio sul sito web del Progetto (www.biodiversitapuglia.it).

«È un risultato straordinario quello che abbiamo conseguito per la nostra regione – afferma il prof. Pietro Santamaria, docente di colture ortive dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e responsabile scientifico del progetto BiodiverSO -. Il lavoro di recupero, caratterizzazione e conservazione della biodiversità orticola che stiamo portando avanti da alcuni anni, grazie al PSR Puglia e alla sensibilità della Regione, ci consente di arricchire le nostre conoscenze e di riconquistare il patrimonio di diversità biologica dei nostri territori. Tutto questo lo abbiamo ricevuto in eredità dai nostri genitori e dai nostri nonni. Tocca a noi, adesso, valorizzarlo.»

© Riproduzione riservata 31 Luglio 2017