aggiornato il 17/12/2012 alle 14:45 da

Il comune paga la Lombardi ma non contesta i disservizi. Legambiente protesta

raccolta_differenziata_2MOLA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Legambiente
Il Comune ha riconosciuto alla Lombardi Ecologia 211.279 euro per i servizi erogati con il nuovo appalto. Ma ha dimenticato di contestare alla ditta una serie di disservizi che hanno impedito di avere a Mola una gestione dei servizi di nettezza urbana di alta qualità con percentuali elevate di raccolta differenziata dei rifiuti.Perché? C’è qualcuno che controlla davvero il funzionamento del servizio ed i relativi costi?Cosa aveva in mente il vicesindaco di Mola, Sebastiano Delre, quando rassicurava un gruppo didipendenti della Lombardi Ecologia che manifestava davanti al Municipio di Mola lamentando la mancata riscossione di due stipendi arretrati? Delre disse loro di voler sentire la ditta, in quanto aveva in mente un paio di soluzioni. Rimase il mistero e la speranza per i dipendenti della Lombardi
Ecologia di riscuotere gli stipendi arretrati di settembre e ottobre, nonché i buoni pasto non ancoraricevuti. Era il 6 novembre.Il vicesindaco ha poi incontrato la Lombardi Ecologia il 15 novembre.Lo si apprende dalla lettura del “verbale di seduta del giorno 15.11.2012 avvenuta presso l’ufficio di gabinetto del sindaco con la società Lombardi Ecologia per la risoluzione di problematiche varie”. Risultano presenti il vicesindaco S. Delre, il segretario comunale Maria Teresa Carbonara,l’assessore all’ambiente Michele Palazzo, il capo settore comunale responsabile dell’ambiente Maria Debellis, il capo settore comunale finanziario Anna Vitulli e, per la Lombardi Ecologia,l’amministratore unico Rocco Lombardi, il direttore tecnico Vincenzo Gadaleta e il responsabile della gestione locale Rocco Difronzo.La riunione era stata convocata il 13 novembre.Dalla lettura del verbale emergono i seguenti fatti.Il 13 ottobre la Lombardi Ecologia ha chiesto al Comune di Mola il riconoscimento di 446.221euro “pari alla differenza tra il nuovo canone d’appalto e quanto liquidato dall’1/10/2011 al30/9/2012”. Da ciò si capisce che nel periodo suddetto la Lombardi Ecologia è stata pagata con il vecchio canone (228.386 euro al mese) anziché con il nuovo (262.190 euro al mese).Sempre dal verbale risulta che la dott.ssa Debellis “evidenzia che la differenza di canone richiesta dalla società deve essere riconsiderata, tenendo in debita considerazione il ritardato avvio ditaluni servizi previsti nel nuovo appalto e che la differenza di canone decorre a partire dalmese di gennaio 2012 e non ottobre 2011, posto che nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2011 alla società è stato corrisposto il canone così come dovuto in funzione del nuovo appalto”.Inoltre, la stessa Debellis “evidenzia (…) che la riduzione del canone (…) era strettamente correlata alle effettive attività e relative modalità di esecuzione poste in essere dalla società ed in considerazione che non tutti i servizi sono partiti contemporaneamente e che alcuni hannoavuto carenze nel corso di espletamento”.A questo punto il verbale precisa che “l’incontro ha altresì lo scopo di affrontare, e risolvere, la questione relativa ai ritardi nell’erogazione degli stipendi” da parte della Lombardi Ecologia e
riporta le posizioni espresse dal Settore ambiente del Comune di Mola e dalla Lombardi Ecologia, che esponiamo di seguito.
Il Comune, l’1/3/2012, aveva segnalato alla Lombardi Ecologia che gli importi fatturati da novembre 2011 a febbraio 2012 corrispondevano al precedente appalto, mentre il 13/12/2011 aveva comunicato alla società “che l’importo fatturato relativo al canone di ottobre 2011 risultava comprensivo delle attività di gestione del Centro Comunale di Raccolta, non ancora attivo e, quindi, invitava la medesima ditta ad emettere debita nota di accredito”. Inoltre “con diverse note” lo stesso Settore aveva contestato alla Lombardi Ecologia alcuni disservizi: l’assenza di una spazzatrice e “le lamentele che giungevano all’Ente da parte di cittadini circa la mancata o parziale esecuzione delle attività di spazzamento, lavaggio e sanificazione dei contenitori”. Invece, la Lombardi Ecologia, “con diverse note”, aveva segnalato di aver attivato con il nuovo appalto una serie di migliorie: la raccolta porta a porta del vetro con la consegna alle
utenze domestiche di circa 7.600 pattumiere di colore verde da 40 litri (miglioria non richiesta dal Comune); l’utilizzazione del “proprio centro di raccolta in sostituzione del centro comunale di raccolta, ancora in fase di costruzione” (che intanto è stato completato nella zona PIP, è pronto da mesi e può fornire più servizi di quello della Lombardi Ecologia; occorre sottolineare comunque che il Comune, già in fase di gara, si era riservato “la facoltà di detrarre dal canone d’appalto, nei mesi in cui l’impresa appaltatrice non potrà gestire il centro comunale di raccolta, la somma […] pari ad euro 7.000”); l’attivazione della raccolta giornaliera dei pannoloni da famiglie con
ammalati, anziani o bambini; la consegna di ulteriori 2.820 kit completi per la raccolta domiciliare dei rifiuti “anche a condomini con oltre quattro utenze”. La stessa Lombardi aveva giustificato “il ritardato avviamento del servizio porta a porta nelle zone (n. 3) in cui il territorio è stato suddiviso per effetto delle modifiche sovra menzionate”. Inoltre, la società dichiarava di aver sopperito “all’intervento meccanizzato di spazzamento con l’impiego di ulteriori 3 unità manuali”. Alla luce di queste posizioni, che abbiamo riportato in modo ampio per fornire l’idea precisa della materia del contendere, le parti hanno preso atto dei momenti in cui il servizio del nuovo appalto è stato avviato (il 12/3/2012 nella zona 1 per 4.511 utenze domestiche e 563 utenze non domestiche; il 16/4/2012 nella zona 2 per altre 4.074 utenze domestiche e 390 utenze non domestiche; il 18/6 e il 25/6 per completare le zone 1 e 2; il 23/7/2012 nella zona 3 per ulteriori 1.065 utenze domestiche e 46 utenze non domestiche) e dell’avvio del servizio di spazzamento meccanizzato dal 26/9/2012. Infine, le parti hanno concordato di riconoscere alla Lombardi Ecologia l’importo complessivo di 211.279 euro (più IVA) derivanti da: 1) un quarto della differenza tra il canone nuovo e vecchio per gennaio e febbraio 2012, “a titolo di avviamento delle attività di distribuzione kit”; 2) due quarti della differenza tra il canone nuovo e vecchio per marzo 2012; 3) tre quarti della differenza tra il canone nuovo e vecchio per aprile, maggio e giugno 2012; 4) “l’intero canone mensile dovuto per il nuovo appalto” (33.804 euro) per luglio, agosto e settembre 2012. Fin qui l’accordo raggiunto tra Comune di Mola e Lombardi Ecologia, che è stato sancito, come si legge alla fine del verbale, anche per far assumere alla società l’impegno “a saldare le spettanze maturate nei confronti dei lavoratori dipendenti (mensilità arretrate oltre che ticket arretrati) entro tre giorni dalla data di effettivo incasso delle somme su specificate”. Il 23 novembre i dipendenti della Lombardi Ecologia che lavorano a Mola sono stati informati che potevano recarsi in banca per ritirare i soldi. Giunti in banca, però, hanno trovato solo una mensilità e ancora oggi non hanno ricevuto le somme dovute dall’inizio del 2012 per i buoni pasto. Fin qui i fatti. A questo punto le nostre riflessioni, non tanto sul “ricatto” del mancato pagamento di somme dovute ai dipendenti, quanto su una serie di servizi che la ditta Lombardi Ecologia non ha ancora attivato con il nuovo appalto (non sono gli unici…) e che il Comune non ha
addebitato (perché?) alla società:
1) Il lavaggio settimanale, mensile o ogni due mesi dei contenitori utilizzati per le varie frazioni dei rifiuti.
2) Il lavaggio del suolo pubblico, delle fontane e dei marciapiedi: 52 servizi di lavaggio annuali con idropulitrice ad alta pressione, per la pulizia di fontane, monumenti e zone particolarmente soggette a sporcarsi; 8 interventi di lavaggio a forte pressione di tutte le strade del centro storico da effettuarsi nei mesi estivi; 30 interventi all’anno di innaffiamento delle vie del centro abitato e frazioni.
3) L’acquisto e il montaggio di 15 distributori di sacchetti e raccoglitori specifici per le deiezioni canine.
4) L’acquisto e la collocazione di sei contenitori per la raccolta dell’olio esausto vegetale da 500 litri.
5) L’acquisizione e l’installazione di 400 cestini porta rifiuti nel centro abitato e nelle frazioni (ci sono alcune zone, come il Cozzetto o Cerulli, che ne sono completamente sprovviste).
6) La raccolta della frazione organica (i resti di cucina) con il sistema del “porta a porta” a Cozze.
7) Le attività di comunicazione ed informazione davvero insufficienti nonostante alla Lombardi Ecologia siano stati riconosciuti per il primo anno 135.000 euro (iva inclusa) e per ogni anno successivo al primo almeno 32.000 euro (distribuzione calendario, opuscolo,
sacchetti, ecc.).
8) La mancata attivazione della raccolta della frazione verde per la quale sono previsti 13 passaggi all’anno.
9) Il mancato espletamento dei servizi di raccolta differenziata per mercati, fiere e feste locali per garantire la massima raccolta differenziata dei rifiuti prodotti da tali eventi.
10) Per ogni mese in cui non è stata eseguita su tutto il centro abitato la raccolta differenziata domiciliare (il servizio sarebbe dovuto partire ad ottobre), il Comune ha sopportato almeno 15.000 euro in più di spese di smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
Ad esempio: ad ottobre 2012, con il porta a porta ormai a regime, Mola ha prodotto 480 tonnellate di rifiuti indifferenziati mentre a gennaio 2012, prima dell’avvio del porta a porta, sono stati conferiti 780 tonnellate di indifferenziato; la differenza è di 300 tonnellate
(una tonnellata di rifiuti indifferenziati costa al Comune 126 euro più IVA ed ecotassa); contemporaneamente, ad ottobre 2012 sono state conferite 237 tonnellate di umido (una tonnellata di umido costa al Comune 96 euro più IVA, oggi, ma fino ad agosto la tariffa era
di 70 euro). Tra i maggiori costi di smaltimento dell’indifferenziato e di conferimento dell’umido c’è una differenza di quasi 15.000 euro, senza contare i mancati introiti ricavati dalla raccolta differenziata. A conferma, il capitolato d’appalto prevede che, ove la ditta non
raggiunga almeno il 50% di raccolta differenziata complessiva nel primo anno (nel nostro caso siamo al 39% negli ultimi 12 mesi), siano da addebitare a carico della impresa appaltatrice il 50% dei maggiori costi di smaltimento (ecotassa compresa); come mai anche
questo elemento non è stato tenuto presente nella definizione dei costi da riconoscere alla Lombardi Ecologia? Perché il Comune non ha segnalato e contestato alla ditta questi disservizi? Eppure il capitolato di appalto e il disciplinare tecnico prestazionale sono molto dettagliati e chiari. Ma c’è qualcuno che per il Comune controlla il nuovo servizio?
Noi riteniamo che la Lombardi Ecologia non aveva titolo a ricevere quanto hanno concordato le parti, anche sotto la spinta della giusta rivendicazione dei dipendenti della Lombardi Ecologia. Noi riteniamo che si possa configurare un danno erariale per il Comune di Mola.

I Capodieci, dalla campagna al mare
Legambiente Mola di Bari

© Riproduzione riservata 17 Dicembre 2012

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