aggiornato il 11/05/2012 alle 17:44 da

Aree adibite a discariche in contrada Martucci

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MOLA – I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari, nel corso di articolate investigazioni esperite  in collaborazione con i militari dell’Arma di Conversano (BA), hanno sottoposto a sequestro penale nr. sei aree adibite a discariche non autorizzate di rifiuti di diversa tipologia, ubicate in Mola di Bari (3 siti), Acquaviva delle Fonti, Conversano e Triggiano.

 

Le risultanze investigative raccolte da questo Nucleo, hanno consentito all’A.G. Barese di emettere il decreto penale di sequestro odierno eseguito nei confronti del titolare di locale società di gestione rifiuti, ritenuto responsabile della violazione di cui all’ art. 256 D. Lgs 152/2006 (gestione illecita rifiuti) per aver realizzato, mediante interramento, discariche abusive di rifiuti.

Per i siti in questione, nel periodo 1990 / 1993, i Sindaci, a causa dell’ emergenza rifiuti, autorizzarono “in emergenza” ex art. 12 DPR 915/1982, il loro utilizzo per lo stoccaggio provvisorio di RSU.

Nel marzo 2012, a seguito dell’arresto, da parte di personale della Stazione CC di Conversano (BA) di un dipendente della società gestrice della discarica di R.S.U. del Bacino BA/5, ubicata in Conversano – c/da Martucci, reo, nel tentativo di porre in essere atto dimostrativo, di aver asportato un escavatore della società e con lo stesso, abbattendo un muro di cinta aziendale, di essersi allontanato per vicine strade interpoderali.

Nell’ambito di successivi accertamenti, quei militari appuravano che l’operaio, prima di essere bloccato, aveva realizzato un avallamento in un campo agricolo limitrofo alla discarica (già sottoposto a sequestro il decorso 30 marzo), riportando in superficie residui di rifiuti asseritamente  interrati in maniera illecita dalla stessa società, così come in altri siti nella provincia barese, oggetto del sequestro odierno, coinvolgendo questo Nucleo per gli opportuni approfondimenti investigativi.

Il provvedimento cautelare risulta necessario per finalità investigative da individuarsi:

  • nella compiuta classificazione dell’effettiva natura di quanto interrato e nella sussistenza dell’eventuale danno ambientale, previa effettuazione di carotaggi ed analisi,
  • nella verifica della sussistenza del pericolo di inquinamento delle falde acquifere,

…..accertamenti da effettuare con l’ausilio di tecnici dell’ARPA Puglia ;

  • nell’accertamento delle eventuali responsabilità per omessa bonifica.
© Riproduzione riservata 11 Maggio 2012

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