aggiornato il 08/09/2012 alle 7:04 da

La famiglia Amodio chiede rispetto per il suo dolore

lettera_famiglia_amodioMOLA – I familiari di Giuseppe Amodio, morto per causa violenta, il 24 agosto, con una lettera, pubblicata sul settimanale Fax, chiedono rispetto per il loro dolore.
Ecco il testo della lettera
Gentilissima popolazione di Mola Di Bari, chi vi scrive è la addoloratissima famiglia di Giuseppe Amodio. Noi stiamo vivendo un momento bruttissimo, il dolore è lancinante, noi non pretendiamo che nessuno partecipi al nostro lutto, ma pretendiamo rispetto per la morte di una persona che non ha solo del male, nel momento del bisogno c’era per tutti.Tutti nella vita possiamo sbagliare e avere dei periodi di sbandamento, nessuno può giudicare. Questa lettera ha per motivo rendere noto il nostro disgusto per una disapprovazione dell’opinione pubblica resa nota su Fax del volo dei colombi, e restiamo inorriditi dell’essere venuti a conoscenza, secondo voci del popolo, che in molti siano andati a festeggiare per la morte di Giuseppe Amodio detto “Tetto”.Concludiamo chiedendo di lasciarci al nostro dolore. Nessuno merita di pagare con la vita. In tutto ciò il male che abbiamo potuto recare Tetto, passa in secondo piano di fronte alla squallida curiosità delle persone, e il giorno del funerale solo per assistere al dolore di un fratello scortato perchè detenuto, non pensavamo si potesse arrivare a tanto, noi amavamo quel ragazzo.

Famiglia Amodio

Aggiornamento 29/8: (Adnkronos) – Non una caduta provocata da un pugno in pieno volto, ma una spranga potrebbe aver ucciso il 35enne Giuseppe Amodio venerdi’ scorso a Mola di Bari. E’ l’esito dell’autopsia svolta dal professore Francesco Introna, incaricato dalla pm della Procura di Bari, Chiara Giordano, di svolgere gli accertamenti. Amodio e’ morto in un bar della cittadina adriatica dopo una rissa scoppiata con due baristi. I carabinieri per la sua morte hanno arrestato il 46enne Michele Brandonisio, gestore del locale e il 31enne romeno Constantin Ciprian Gruia. In un primo momento gli inquirenti avevano ipotizzato che Amodio fosse morto dopo essere stato colpito con un pugno ed essere caduto a terra, sbattendo la testa. Ma nel corso delle ispezioni, i militari hanno sequestrato nel bar una spranga di ferro, la stessa che potrebbe essere stata usata per colpire Amodio. L’autopsia, infatti, ha svelato che la ferita alla nuca di Amodio potrebbe essere compatibile con un colpo di spranga. Ora bisognera’ attendere gli esiti finali degli accertamenti.

Aggiornamento 25/8:
  Le indagini dei carabinieri hanno portato nella notte all’ arrestato dei presunti responsabili dell’omicidio di Giuseppe Amodio, il pregiudicato molese 35enne ucciso in una sala giochi di via De Gasperi. Gli arrestati sono Michele Brandonisio, di 46 anni, gestore del locale, portato subito in caserma dopo il fatto, e Constantin Cirpian Gruia, cittadino romeno di 31 anni. Entrambi dovranno rispondere di omicidio in concorso. I carabinieri hanno arrestato i due dopo aver raccolto alcune testimonianze e sulla base della ricostruzione dei carabinieri della sezione rilievi del Nucleo Scientifico. Amodio avrebbe provocato la lite, trasformatasi poi in tragedia. Le cause sono ancora da accertare.

 Un pregiudicato molese, Giuseppe Amodio, è stato ucciso un’ora fa a Mola. Stando alle prime indiscrezioni Amodio sarebbe stato percosso fino a perdere la vita. Ancora ignote le origini della lite che sarebbe degenerata fino a provocare la morte dell’uomo il cui corpo è ancora riverso privo di vita in un bar di via De Gasperi. la zona è stata transennata dai carabinieri che stanno lavorando per ricostruire la vicenda. Stando alle indiscrezioni l’uomo proprio ieri sera sarebbe stato fermato dai carabinieri dopo essersi reso protagonista di una lite in un altro bar della città.
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© Riproduzione riservata 08 Settembre 2012

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