aggiornato il 24/03/2014 alle 16:31 da

Quale futuro per la grotta di Santa Lucia? Un incontro al castello

MONOPOLI – “La grotta di Santa Lucia  tra scoperte, esplorazioni e prospettive”.  
Se ne parlerà lunedì 31 marzo, alle 18, in un convegno promosso dall’associazione Koiné e dal Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano, che avrà luogo nella splendida cornice del Castello Carlo V. L’evento, sostenuto dal Settimanale Fax che ne è media partner, gode del patrocinio gratuito di Regione Puglia, Provincia di Bari e Comune di Monopoli. Tra le presenze istituzionali segnaliamo quella del sindaco Emilio Romani e degli assessori al turismo di Regione (Silvia Godelli), Provincia di Bari (Nuccio Altieri) e Comune di Monopoli (Giuseppe Campanelli). Interverranno Piero Lippolis, presidente del Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano, in qualità di rappresentante degli speleologi che ormai da vent’anni stanno compiendo le esplorazioni, e Vincenzo Martinucci, presidente della Federazione Speleologica Pugliese. Nel corso della serata, grazie al contributo di Giacomo Laterza, Gianluca Selleri e Mirco Mangini del GRC, saranno proiettate le immagini delle recenti esplorazioni della grotta e saranno resi noti i risultati delle misurazioni eseguite nell’ampio cavernone con scanner 3D grazie al contributo delle Università di Bari e del  Salento. Sarà un’importante occasione per illustrare alla cittadinanza i risultati delle ultime esplorazioni e per discutere sulle prospettive, anche turistiche, del sito. Determinanti, a tal proposito, saranno anche i contributi dei ricercatori monopolitani, tra cui quello del geometra  Domenico Rotondo, tra i pionieri della speleologia locale.
La grotta di Santa Lucia, esplorata per la prima volta il 26 dicembre del 1938 da un gruppo di coraggiosi guidati dal compianto prof. Luigi Reho, rappresenta una delle perle più preziose del nostro territorio.  
Caratterizzata da un ampio cavernone, profondo fino a 180 metri e largo 40, si articola in due ambienti finemente concrezionati: la “Sala degli Angeli” e la “Bocca del Drago”.
Negli ultimi mesi, attraverso cunicoli stretti ed angusti e calandosi in pozzi e meandri,  gli speleologi putignanesi sono arrivati a 250 metri di profondità, quasi a  ridosso della falda acquifera. Un traguardo distante solo poche decine  di metri che, secondo il presidente del GRC Piero Lippolis, potrebbe  essere raggiunto nei prossimi mesi.
L’obiettivo che si pongono gli organizzatori, dopo aver presentato i risultati delle ultime esplorazioni, è cercare di capire quale sarà il futuro della grave. Potrà un giorno diventare accessibile ai cittadini? In che modo e con quali fondi? Qual è il contributo che possono garantire le istituzioni? Quali giovamenti può trarre il turismo locale da un’eventuale apertura al pubblico della grotta? Sono tutti interrogativi che animeranno il dibattito che si preannuncia davvero ricco di spunti e di contenuti.

Vista cavernoneS LUCIA 04

© Riproduzione riservata 24 Marzo 2014

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