aggiornato il 25/08/2010 alle 16:54 da

Laganà: “Piazza Lyss simbolo della vergogna”

MONOPOLI – “Più che un attestato di riconoscenza, Piazza Lyss a Monopoli è il simbolo della vergogna”. Non usa mezzi termini, il prof. Walter Laganà, nell’apostrofare la piazza monopolitana intitolata, poco più di due settimane fa, alla cittadina elvetica, sita nel cantone tedesco di Berna, con la quale nel 1983 egli stesso siglò il gemellaggio. La sua assenza, il giorno della cerimonia d’intitolazione nonostante l’invito ufficiale ricevuto, non era sfuggita ai più attenti e lasciava intendere il disappunto dell’ex Sindaco artefice di quel gemellaggio realizzato con sacrificio in tempi di Guerra Fredda ma soprattutto di diffidenza da parte di popoli che puntavano alla salvaguardia dell’identità più che all’integrazione: “Ho ricevuto l’invito 4-5 giorni prima quando avevo già preso impegni familiari. Devo dire che non ne ho sentito la mancanza anche se ho reso le mie scuse in una lettera al Sindaco di Lyss Andreas Hegg per la mancata partecipazione. Certo me ne sarei vergognato”. Secondo Laganà, la scelta dell’area verde compresa fra via G.Vico e T. Tasso sarebbe il frutto di una “politica pigra che ha usufruito di un angolo di verde pubblico già attrezzato” e che non avrebbe la fisionomia e la destinazione propria di una piazza –“più che altro un’aiuola posta fra due strade”– in quanto carente di attrezzature e di esercizi commerciali che la facciano vivere, poco visibile e per questo non degna dell’omaggio rivolto da Lyss che -va ricordato- ha destinato a Monopoli la piazza vicina alla stazione ferroviaria. “Questo monumento lo vede solo chi sa che c’è” ha aggiunto Laganà che ha rilanciato la proposta di valorizzazione dell’area pubblica compresa fra via Ariosto e  Procaccia (lottizzazione Prati-Miramare) ampio spazio vicino al mare, da poter attrezzare come parco giochi o del suolo di fronte al Polivalente: “Vi è stato un grosso errore di valutazione, com’è mancata una commissione per l’indicazione dello spazio da dedicare a Lyss e come si è persa dal 2000 la tradizione della Festa dell’emigrante che si teneva fra luglio ed agosto e che serviva a dare lustro ai nostri connazionali, a renderli protagonisti rinsaldando anche il legame con la loro terra. Mi hanno risposto che il Sindaco Hegg non si è lamentato di nulla ma solo perché persona educata. Questo invece è il modo dell’amministrazione Romani di guardare in lungimiranza al futuro”.

© Riproduzione riservata 25 Agosto 2010

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