aggiornato il 20/09/2011 alle 14:55 da

“No sull’altare”, ma e’ solo una bufala

giorno-del-matrimonioMONOPOLI – Nessun rifiuto sull’altare. Diciamolo subito a scanso di equivoci. La notizia diffusa nei giorni scorsi e rilanciata da  quotidiani e telegiornali locali e nazionali è totalmente falsa, per non dire infondata. Una bufala colossale. Nessun matrimonio è stato mai interrotto nelle chiese di Monopoli. Nemmeno in Cattedrale dove, secondo quanto riportato da alcuni autorevoli organi di stampa, si sarebbe verificata la storia che sta facendo parlare l’Italia intera. Nessuno sposo ha mai detto “no” alla futura moglie  sospettando una tresca amorosa tra lei ed  uno dei testimoni. A smentire la circostanza è il rettore della basilica, mons. Vincenzo Muolo, a cui sono state attribuite dichiarazioni false, per non dire inventate. Ma la storia ha radici assai lontane. E’ da Ferragosto che se ne parla in città, ma mai nessuno ha saputo fornire indicazioni esatte circa l’identità degli sposi e della chiesa in cui si sarebbe consumato il plateale “rifiuto”. Semmai, abbiamo assistito a repentine distorsioni del pettegolezzo.  Nel giro di una settimana tre parrocchie sono finite al centro dell’equivoco: Sant’Anna, Sant’Antonio ed infine la Basilica Cattedrale. Ma i tre parroci, sentiti da Fax, hanno smentito la vicenda ancor prima che qualche organo di informazione la rendesse pubblica, spacciandola per “fatto vero”. Le bugie, si sa, hanno le gambe corte e quando il pettegolezzo ha assunto rilevanza nazionale, ecco che la verità è venuta a galla. Il sospetto, tuttavia, è che qualcuno, forse per gioco, abbia voluto ambientare a Monopoli un episodio analogo a quello collocato nella chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Noci lo scorso luglio. La trama è praticamente identica ed anche in quel caso lo sposo avrebbe rifiutato la proposta di matrimonio sull’altare sospettando una relazione tra la futura moglie ed uno dei testimoni. Storie simili ambientate in due comuni vicini che, a nostro avviso, potrebbero aver generato il clamoroso equivoco. Le smentite dei parroci e l’impossibilità di identificare i protagonisti dell’episodio ne sono l’ulteriore conferma.

© Riproduzione riservata 20 Settembre 2011

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