aggiornato il 12/01/2012 alle 9:49 da

Chiusura cinema, Suma: amministrazione responsabile

MONOPOLI – Suma_e_cinefestivalRiceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere Suma sulla chiusura del cinema Vittoria ordinata dal Tar:

Ho atteso.   Mi sono trattenuto dall’intervenire.  Qualcuno avrebbe detto che ci sono questioni nazionali più urgenti e dolorose. Ma tra gli orrori delle nostre giornate non posso contemplare la tormentata vicenda della sala cinematografica di via Rattazzi 98, di proprietà della famiglia Caforio, a cui devo riconoscere la volontà di restituire alla città di Monopoli un grande cinema.

Ad oggi, ho lasciato con piacere e compiacenza spazio al mio amico e capogruppo Giampiero (Risimini), alla sua sincera gioia dinanzi alla riapertura di un luogo storico della città. Ho letto con piacere  e col sorriso – come molti, del resto,  almeno quelli non affetti da pregiudizio e da costituzionali livori –  ciò che ha scritto ed ha espresso giorni fa.  Tra noi, del resto,  si condividono sentimenti ed emozioni, condividiamo soprattutto  la passione sincera dell’essere cittadino, di vivere in (e per) una città che vogliamo più bella e più attraente.

Dinanzi alla notizia della riapertura del Cinema “Vittoria” abbiamo percepito  la sensazione di una restituzione di una luce a questa città, forse la luce di quel proiettore che,  in una sala buia, è capace di  materializzare  storie su un grande schermo e ispirare le nostre emozioni. E’ la luce miracolosa del cinema. Chi lo frequenta mi capisce.

Siamo abituati a gioire quando si apre un cinema. Proviamo sofferenza, invece, quando una sala cinematografica si chiude.  Siamo forse figli di NUOVO CINEMA PARADISO,  perché ci opponiamo allo slittamento progressivo verso il nulla delle nostre città.

Nel nostro comune sentire,  il cinema non è il luogo dove gli imprenditori organizzano e consumano le proprie battaglie legali (a quelle sono sufficienti e adatte  le aule dei tribunali amministrativi), ma lo spazio della condivisione di emozioni,  delle risate comuni, delle tensioni diffuse, della socialità.

Siate certi e siate tranquilli, siamo desiderosi anche noi di regole comuni. Siamo fermamente convinti della necessità della legge e delle sue applicazioni. Ma siamo anche contrari alla mortificazione di una città, la città più importante del sud-est barese, la più popolosa, quella che può vantare cattedrali e Madonne che sbarcano dal mare, chiese rupestri e mura medievali, campagne rigogliose e mare pulito, brava gente e buona cucina, locali eleganti e ospitalità.

Qualcuno si attende da noi il tifo per uno dei due gestori attualmente in competizione, si attende lo schieramento o, peggio, il fiancheggiamento, il sostegno di uno o dell’altro.

Noi vorremo, invece, permetterci il lusso della qualità della vita. Vorremmo che questa città si guadagnasse una propria solare identità sul territorio. Vorremmo che i giovani di questa città, gli adulti di questa città non guardassero altrove per trascorrere il proprio tempo libero e le loro serate.

Lo devo confessare: la vicenda del Cinema Visconti-Vittoria è stata gestita davvero male e l’amministrazione – non posso non dirlo – ha rivelato i propri limiti e confermato la propria incapacità di regalare una IDENTITA’ culturale a questa città, un futuro.

Due anni di nulla.

Qualcuno ha organizzato un tavolo tecnico con la Regione Puglia, con gli organi di controllo di essa? Perché non coinvolgere la Regione Puglia, che regola l’apertura delle sale cinematografiche? Perché non studiare e inoltrare una istanza di concessione di  deroga circa tale sala storica della città, accordando la possibilità a Gianbattista Petruzzi di aprire un multiplex a Monopoli e consegnando contestualmente  la possibilità alla famiglia Caforio di poter concedere a riconosciuti e validi imprenditori i posti a sedere esistenti strutturalmente nell’edificio (ricordando che IL CONSIGLIO COMUNALE HA RICONOSCIUTO LA STRUTTURA DELL’EX-CINEMA VISCONTI COME “AREA PER SERVIZI COLLETTIVI NON COMPUTABILI COME STANDARD”!!)?

Sarebbe stato sufficiente essere figli di NUOVO CINEMA PARADISO per avviare una composta esplorazione delle possibilità di riapertura della sala.

Se una amministrazione non è capace di governare i conflitti del presente e tracciare un sereno futuro della comunità, può sostenere il governo di una città solo con i bei discorsi, impedendosi di disegnare reali soluzioni alla tristezza e alla bruttezza quotidiana, dove  le “questioni di principio” e le guerre sante hanno  il sopravvento, danneggiando la collettività e gli imprenditori illuminati.

Nessuno ha aiutato Gianbattista Petruzzi e nessuno ha aiutato Pino Armenise e Arnaldo Fermo, che hanno  deciso di restituire luce a via Rattazzi 98 e alla città. Ora è il momento di attivarsi, per il bene della città, delle attività commerciali, per i giovani, per la qualità della vita.

Torna però utile rileggersi la pagina finale delle Città invisibili di Italo Calvino: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi  ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Michele Suma

Consigliere comunale PD
© Riproduzione riservata 12 Gennaio 2012

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