aggiornato il 05/03/2012 alle 15:13 da

Smascherata la banda delle gioiellerie

MONOPOLI – PoliziaIncastrata la coppia di malfattori che il 6 ottobre scorso, poco prima di mezzogiorno, aveva messo in atto un furto con destrezza a danno di una gioielleria sita in piazza Vittorio Emanuele. L’uomo, un barese di 33 anni, vecchia conoscenza del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Monopoli, già arrestato per contrabbando di sigarette e con diversi precedenti per furto a suo carico, è stato assicurato alla giustizia, a seguito di una complessa indagine posta in essere dal locale commissariato, diretto dal vice questore Fabio Caprio. All’epoca dei fatti – si ricorderà – il soggetto era entrato nel negozio di preziosi dichiarando di voler regalare alla moglie in stato interessante un anello d’oro. Mentre il gioielliere mostrava la merce, il soggetto indicava una bacheca con dei braccialetti, chiedendo di poterli visionare poi ancora una seconda bacheca frontale dove facevano bella mostra degli anelli. Fingendo di scegliere uno degli anelli, l’uomo riferiva di dover andare a prelevare i soldi dal bancomat per l’acquisto e usciva dall’esercizio. Il gioielliere, insospettito dagli strani movimenti della donna che accompagnava il finto acquirente, verificava la mancanza di due braccialetti in oro bianco e si precipitava fuori, dove raggiunta la donna, riusciva a far vuotare dalla borsa la refurtiva. L’uomo alla guida di una Renault Clio azzurra, invece, ingranava la restomarcia, riuscendo a darsi alla fuga. Fondamentale, ai fini delle indagini, la testimonianza di un uomo fuori da un bar che è riuscito a rivelare parzialmente la targa della vettura, risultata rubata da una carrozzeria di Mola di Bari. Il delinquente, vicino alla criminalità barese, si era presentato dal carrozziere con una targa prova ma dal quel giro non era mai più ritornato, scomparendo con il veicolo, intestato ad una donna che l’aveva affidata in conto vendita al carrozziere. L’uomo, identificato, giovedì è stato denunciato con un rapporto all’autorità giudiziaria competente. Manca, invece, un formale atto di riconoscimento per giungere all’identificazione della complice: “E’ importante – consiglia il vice-questore dott. Fabio Caprio, dirigente del Commissariato di PS – soprattutto in un periodo storico dove la crisi involge in delinquenza, tenere gli occhi aperti su persone che arrivano in trasferta nella nostra città, a come ci si rapporta loro, perché spesso osservano il modo di agire del negoziante e con modalità piuttosto simili giocano sulla distrazione”.

© Riproduzione riservata 05 Marzo 2012

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