aggiornato il 29/11/2011 alle 10:25 da

Franco Petracchi ospite del Conservatorio Nino Rota

MONOPOLI – petracchi_francoIl Conservatorio Nino Rota di Monopoli ha l’onore di ospitare il 2 e 3 dicembre prossimi il grande contrabbassista Franco Petracchi. Fitta la rete degli appuntamenti che lo vedono protagonista.

Venerdì 2 dicembre, presso la Masseria Spina alle ore 20.30, Nino Rota “Il Direttore del Conservatorio”. Franco Petracchi racconta la sua esperienza di docente presso il Conservatorio di Bari ai tempi di Rota delineandone la figura di direttore. Alle ore 21.00, il  concerto “Un amore di contrabbasso“, con Michele Cellaro, contrabbasso e voce recitante, Leonardo Presicci, Daniele De Pascalis, contrabbasso, Giuseppina Giannascoli, Modesto Aquilino, pianisti, Leonarda Saffi, Angelo Curci, recitazione. Musiche di Petracchi, Leandre, Cellaro, Kurtz, Presicci.

Sabato 3 dicembre, presso Masseria Spina alle ore 10.30:  MASTERCLASS del M° Petracchi su Il Divertimento concertante per contrabbasso e orchestra di Rota. Auditorium del Polivalente Scolastico in via G.Verdi (s.p. Monopoli-Castellana) ore 20.30: CONCERTO Buon compleanno Maestro ROTA, musiche di NINO ROTA. Orchestra del Conservatorio, Franco Petracchi, contrabbassista, Michele Cellaro, direttore. Il concerto sarà preceduto da una conversazione introduttiva con il M° Petracchi che parlerà della sua amicizia con Nino Rota e della genesi del “Divertimento concertante” per contrabbasso e orchestra.

Il concerto verrà replicato domenica 4 dicembre presso Villa Menelao -Turi alle ore 19.30.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.

 Info 080.9303607 –  www.conservatoriodimonopoli.org.

Note sui concerti.

Franco Petracchi esegue il “Divertimento Concertante” per contrabbasso e Orchestra di Nino Rota. Il programma proposto ci permette da un lato di esplorare il repertorio meno conosciuto di  Rota attraverso l’interpretazione del M° Franco Petracchi, solista  nel  “Divertimento concertante”  per contrabbasso e orchestra per lui scritto e a lui dedicato dal M° Rota, e dall’altro di apprezzare ancora di più il Nino Rota musicista per il cinema, ascoltando gli immortali temi da “Il Padrino, Il Gattopardo, La dolce vita, Romeo e Giulietta”. “Non credo a differenze di ceti e di livelli nella musica. Secondo me, la differenza di musica ‘leggera’, ‘semileggera’, ‘seria’, è del tutto fittizia. Gli spartiti di Offenbach, che ormai sono vicini ai 150 anni, saranno leggeri fin che si vuole, ma di una leggerezza che dura nel tempo e ha una formidabile vitalità. Mentre c’è molta musica della stessa epoca che, rispettabilissima, erudita e serissima, ci rompe le scatole e basta! Il termine ‘musica leggera’ si riferisce solo alla leggerezza di chi l’ascolta, non di chi l’ha scritta. E, in fondo, la leggerezza dell’ascolto è una specie di immolazione della propria presunzione a una facilità degli altri di ascoltare. Per questo non mi offendo, quando mi danno del ‘cinematografaro’: musica per film o altra musica, vi metto sempre lo stesso impegno. E’ diverso soltanto il territorio tecnico in cui mi muovo”.

Nino Rota

Il M° Rota arrivò a Bari nel 1939 come insegnante di “Armonia, Contrappunto e Composizione”, dopo pochi anni  fu nominato Direttore dell’allora “Liceo Musicale” divenuto, poi, “Conservatorio N. Piccinni”. In questo Istituto  volle, come insegnanti, tutti i musicisti più apprezzati e conosciuti in Italia. Bari fu la città in cui compose i brani più importanti e significativi della sua immensa produzione, compreso il “Divertimento concertante” per Contrabbasso e Orchestra. Questo concerto nacque quasi per caso. L'”Aria” fu scritta in aereo nel breve tragitto tra Bari e Roma ed eseguita dal M° Petracchi al Contrabbasso e dal M° Rota al Pianoforte agli “Incontri musicali romani”. La “Marcia”, composta da arpeggi, scale, intervalli ecc., tecnica che sembra fine a se stessa, nelle “mani” sapienti di Nino Rota diventa musica piacevolissima e spassosissima, è un ironico omaggio  agli allievi della scuola del M° Petracchi che Rota ascoltava dalla sua saletta posta sotto la classe di contrabbasso. Il “Finale” è un brano di grandissimo virtuosismo trascendentale pensato proprio per le immense qualità tecnico-musicali del M° Franco Petracchi.  In seguito, il concerto si arricchirà di un altro movimento (Allegro moderato) pieno di ironia scritto su un breve inciso del “Concerto in re magg.” di Paganini che il contrabbassista inutilmente tenta di imitare.

© Riproduzione riservata 29 Novembre 2011

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