aggiornato il 19/06/2012 alle 10:54 da

Maledimiele di Marco Pozzi, anteprima al Vittoria

MONOPOLI – MaledimieleÈ l’anoressia il centro tematico e motore della rappresentazione di Maledimiele, secondo lungometraggio di finzione del regista Marco Pozzi, che approda sugli schermi pugliesi.

La premiere sarà mercoledì 20 alle ore 21 al Cinema Vittoria di Monopoli (Via Rattazzi,98), alla presenza del regista. La serata sarà moderata da Michele Suma.

Maledimiele si fa promotore della raccolta fondi per il recupero e la conservazione della Chiesa di San Salvatore di Monopoli, a favore dell’Associazione “Amici di San Salvatore”. Un esempio di come il cinema possa concretamente aiutare il territorio che lo ospita, facendosi promotore del restauro nei giorni di programmazione in città.

Il film sarà in programmazione al Cinema Armenise di Bari dal 3 al 5 Luglio, all’interno della rassegna Svisti al Cinema.

Fin dal titolo,  Maledimiele allude e stigmatizza la capacità di questo male di insinuarsi in modo dolce: Luna di miele è la definizione data dagli esperti alla prima fase della malattia. 

 

Questa patologia, che insieme alla bulimia causa maggiore mortalità tra i giovani delle stragi del sabato sera, viene indagata dall’autore attraverso il punto di vista della quindicenne Sara senza però alcun compiacimento voyeuristico o morbosità, ma cercando di restituire le sensazioni e le debolezze della protagonista.

Mi interessava la dimensione mentale della malattia – afferma Marco Pozzi –  non il corpo che si scarnifica. Lo scandalo senza scandalo.

Benedetta Gargari, premiata come migliore attrice al 29esimo Festival del Cinema Italiano di Annecy, incarna alla perfezione il ruolo della giovane Sara e della fascinazione progressiva e inesorabile subita dal mondo parallelo della malattia: un mondo fatto di riti e di rigide prescrizioni, pieno di immagini, immagini che diventano il suo immaginario.

 

Lo sguardo di Sara, spesso rivolto in macchina, sembra sfidare lo spettatore a seguirla nel suo folle viaggio, fatto di bugie e finzioni, di solitudine e compiacimento.

Nessuno infatti sembra accorgersi del problema di Sara. Il padre Enrico (Gianmarco Tognazzi), medico oculista, e la madre Anna (Sonia Bergamasco), che lavora per una Onlus, vengono ingannati dalla recita della figlia, che esteriormente continua la vita di tutti i giorni. Persino le compagne di scuola Clara (Micol Donghi) e Martina (Dafne Masin) faticano a mettere a fuoco il disagio dell’amica, mentre la nonna, forse unico nutrimento affettivo tollerato dalla ragazza e interpretata da una grande Isa Barsizza, muore improvvisamente.

Sara riesce così a nascondere tutte le sue nuove abitudini e a relegare il suo segreto in una stanza, in un deposito self storage, dove ha ricavato un salottino in cui rifugiarsi e stare tranquilla. Un giorno però, durante una gita scolastica, la ragazza sviene: da quel momento i suoi problemi con il cibo diventano evidenti a tutti.

Ambientato nei paesaggi urbani post-moderni di una Milano autunnale, splendidamente fotografata da Alessio Viola, il film raffigura e insieme denuncia una serie di realtà disgregate: quella della famiglia borghese benestante, fatta di apparenze, con un padre che guarda negli occhi i suoi pazienti ma non è in grado di capire cosa succede nell’anima della figlia e una madre che, pur nell’apparente serenità, vive di mostre benefiche sfuggendo alla routine di un rapporto amoroso fiacco, e quella di un’amicizia adolescenziale, superficiale, costruita intorno ai primi amori e ad argomenti di poco conto. Nella società dell’abbondanza un’anoressica si lascia morire di fame: forse il troppo di tutto si sta trasformando in troppo di niente (Marco Pozzi).

Il film conta sulla collaborazione alla colonna sonora di Claudio Pelissero, Diego Calvetti e Chiara Iezzi, che interpreta L’altra parte di me, canzone che chiude il film sui suggestivi titoli di coda animati da Golgota, breve opera d’animazione firmata nel 2005 da Valerio Berruti.

 

Vincitore del Premio Fiuggi Family Festival durante la 67 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il film ha partecipato al 29esimo Festival del Cinema Italiano di Annecy e al 34e Festival du Film Italien de Villerupt, presentato al Sottodiciotto Film Festival di Torino (2011) nella sezione Panorama.

Maledimiele, prodotto da 3per, giovane casa di produzione indipendente milanese, nasce da uno studio molto approfondito della malattia. Per realizzarlo Marco Pozzi e la sceneggiatrice Paola Rota hanno lavorato sia in rete, attraverso la consultazione di blog e forum che inneggiano all’anoressia, sia attraverso la frequentazione per un anno e mezzo dei centri più importanti per la cura dei disturbi alimentari.

 

Per l’importanza dell’argomento trattato e la serietà del progetto di ricerca, ha infatti ricevuto il sostegno e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (riconoscimento “Progetto speciale), del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della Regione Lombardia – Direzione generale culture, identità e autonomie della Lombardia, del Comune di Milano – Assessorato Salute, del Tavolo Moda Salute (Assessorato Salute; Assessorato Attività produttive; Camera della Moda; ASSEM Associazione servizi Moda) e della Fondazione IULM.

Marco Pozzi, regista milanese formatosi alla scuola “Ipotesi Cinema” di Ermanno Olmi, nel 2000 ha presentato nella sezione Forum della Berlinale 20-Venti.

 

Del 2003 è Senza Tregua, presentato nella sezione Nuovi Territori alla 60 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il documentario rievoca i temi della Memoria Storica della Resistenza attraverso l’ultima commuovente intervista rilasciata da Giovanni Pesce, il Comandante Visone scomparso nel 2007 e medaglia d’oro al valor militare. Maledimiele è il suo secondo film di finzione, nato dopo la lunga parentesi documentaristica.

© Riproduzione riservata 19 Giugno 2012

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