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Io sud, una class action contro il Pug per difendere l’Agro

MONOPOLI – logoIloveSudDEFNei nostri precedenti comunicati abbiamo avuto modo di argomentare come il PUG approvato dall’amministrazione Romani abbia leso i legittimi diritti degli abitanti dell’agro monopolitano. Purtroppo il network politico-comunicativo sta cercando in tutte le maniere di impedirci di informare i nostri concittadini in modo da renderli edotti di quanto è stato compiuto a loro insaputa, carpendo la loro buona fede, e permettere agli stessi di difendersi nelle sedi competenti contro un provvedimento amministrativo che li pregiudicherà per i prossimi trenta anni. Nello specifico, il Pug adottato il 22 dicembre 2007 aveva stabilito il lotto minimo di intervento nelle campagne per le Zone A e B,  per le prime in 0,5 Ha e per le seconde in 1ha. Il Pug approvato definitivamente oggi ha elevato ad 1Ha il lotto minimo di intervento per tutti i contesti rurali, comprese le ex Zone A, circa il 60% del territorio rurale. Nel Pug adottato il 22 dicembre 2007 in questi contesti si potevano realizzare nuovi edifici per attività commerciali, pubblici servizi, terziario ed artigianato. Ora non più. Nel Pug adottato il 22 dicembre 2007  il cambio di destinazione d’uso era liberalizzato. Nel Pug approvato oggi  il cambio di destinazione d’uso è vietato se comporta un aumento del carico urbanistico. Il Pug adottato il 22 dicembre 2007 prevedeva la possibilità di edificare superfici per annessi agricoli per un quarantesimo della proprietà. Tale facoltà era concessa a chiunque,e quindi anche ai soggetti che non rivestivano la qualifica di imprenditori agricoli. Il Pug approvato di recente ha eliminato radicalmente questa possibilità, consentendo semplicemente la possibilità di superfici di copertura pari al 4% della proprietà per le aziende agricole con superficie territoriale sino a 2 Ha e del 2% per aziende agricole con superficie territoriale oltre i 2Ha. Pertanto soltanto le aziende agricole potranno usufruire di tale possibilità, nel mentre coloro che non rivestono la qualità di imprenditori agricoli non potranno più usufruire del cosiddetto quarantesimo. E questi sono solo alcuni esempi di come si siano violati i legittimi interessi del mondo agricolo locale. Quello che più ci lascia perplessi è che, lontani da orecchie indiscrete, anche alcuni esponenti politici dell’attuale maggioranza ci hanno manifestato di condividere le nostre conclusioni ma l’attuale situazione politica li ha impossibilitati dal palesare le proprie perplessità. Tuttavia un esponente della maggioranza ci ha suggerito una possibile soluzione che intendiamo mettere in atto : una CLASS ACTION (un ricorso collettivo al TAR) contro il PUG promossa da coloro che vedono pregiudicati, per le ragioni su esposte, i propri diritti. Nello specifico riteniamo che, se è vero che il nuovo PUG è fondato sul principio della perequazione, perché i diritti acquisiti dagli abitanti delle campagne precedentemente al nuovo PUG, successivamente sacrificati a vantaggio del centro cittadino e del Capitolo, non sono stati ristorati con altre misure perequative in modo da compensare il danno subito? Abbiamo già chiesto il consulto di alcuni legali che si sono mostrati disponibili a fornire il proprio contributo. Siamo a disposizione di chiunque voglia darci una mano, destra o sinistra non contano. In particolare invitiamo coloro che si trovano in una delle situazioni su elencate e si ritengono danneggiati ad inviarci una mail al seguente indirizzo : iosud.monopoli@libero.it. Garantiamo l’assoluta riservatezza. E’ nostra intenzione organizzare a dicembre (in una data e luogo che vi comunicheremo) un incontro informativo nel quale presentare le ragioni ed il contenuto della class action. Sarà l’occasione per un pubblico dibattito e confronto tra politica, professionisti e cittadini. Un incontro aperto al contributo di chiunque abbia a cuore gli interessi dell’agro monopolitano senza vincoli di schieramento politico. Chiediamo l’aiuto anche dei mass-media. E’ questa forse l’ultima occasione offerta agli abitanti delle contrade per difendere i propri diritti.

Il coordinatore locale

Angelo Vito Lamanna

© Riproduzione riservata 01 Dicembre 2010

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