aggiornato il 11/02/2013 alle 17:42 da

Il ministro Riccardi a Noci: “Occorre una classe dirigente che consideri la Puglia una chance per l’Italia, non un peso”

ministro_riccardi_con_angela_donghiaNOCI – Il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi è intervenuto questa mattina a Noci ad un incontro, presso la Sala Cappuccini, con i sostenitori di “Scelta Civica con Monti per l’Italia”. Il Ministro, tra i promotori del movimento del presidente Monti, è stato introdotto da Angela D’Onghia, capolista al Senato, e da Rita Cutini, candidata alla Camera.

Prima dell’incontro Angela D’Onghia ha guidato Riccardi in una breve visita all’Abbazia della Madonna della Scala. Il ministro ha rivelato di aver già visitato il luogo sacro, ai tempi di padre Mariano Magrassi. In seguito vi è stato un breve passaggio presso il comitato elettorale in via Cappuccini, dove Riccardi si è intrattenuto con gli attivisti della candidata. Di fronte ai poster che immortalano alcune frasi della D’Onghia ha scherzato: “Ormai sei diventata come Mao”.

Di seguito il testo dell’intervento nella Sala Cappuccini.

“Sono contento di essere qui e mi fa molto piacere incontravi perché sono convinto che questa sia un’avventura, malgrado il clima e la stagione che stiamo vivendo, di nuovo calore per la politica. Noi siamo stanchi che la nostra scena politica sia monopolizzata dai soliti protagonisti. I soliti protagonisti che hanno ridotto la politica a qualcosa di emotivo, mentre invece mi appare necessario realizzare una nuova presenza, delle donne e degli uomini di questa terra nella politica. Se io ricordo i primi tempi dell’esperienza di governo, ricordo come l’Italia fosse arrivata al baratro. Noi abbiamo allontanato il baratro dal nostro paese. Noi non siamo finiti come la Grecia. Ma, allo stesso tempo, non basta. Non bastano i sacrifici fatti. Non basta quello che noi abbiamo realizzato. Occorre cambiare. Occorre cambiare l’Italia. Occorre cambiare il nostro sistema politico. Occorre cambiare la vita delle regioni. Questo, cari amici, è quello che noi dobbiamo fare e fare in fretta.

Mario Monti è sceso in campo, anzi salito in politica – perchè ha voluto cambiare linguaggio -, e con lui delle persone estremamente valide. Io qui ho una persona che non ha bisogno di presentazioni, Angela D’Onghia. A Noci è conosciuta come una donna impegnata nell’economia, nell’impresa. Però anche impegnata nelle dimensioni sociali, una donna che non ha perso relazioni con la sua terra. Che oggi ha avuto l’orgoglio di volere realizzare questo incontro, malgrado un orario un po’ infelice, ma ha voluto anche che io passassi prima all’Abbazia della Madonna della Scala di Noci. Proprio per dire quanto è fiera di questa terra, quanto la conosce e la sente. Un’altra candidata è Rita Cutini, alla mia destra. Viene dalla società civile, dall’impegno per la solidarietà e crede profondamente come non ci possa essere sviluppo e crescita senza solidarietà nè solidarietà senza sviluppo. Perché una solidarietà senza sviluppo sarebbe un assistenzialismo impossibile.

Io voglio dire solo due cose, molto semplici e rapide. La prima è su questa terra. Questa terra rappresenta una ricchezza per l’Italia. Io sono convinto che avere considerato a lungo la Puglia, e il Mezzogiorno, in modo assistenzialista sia un grande errore. L’Italia “utile” non è l’Italia del Nord, perché un Nord senza il Mezzogiorno sarebbe un’appendice della Baviera, sarebbe una Germania più grande. Allora i nostri “amici” che tanto polemizzano con il nostro governo, per una presunta sudditanza nei confronti del cancelliere Merkel e della Germania, vogliono costruire una piccola Italia. Quando  ascolto queste cose sul fatto che le tasse pagate al Nord debbono restare al Nord, io sento un grande sdegno. Perché il Sud non è solo il luogo che aiuta, e che va aiutato assistenzialmente, ma il Sud produce. Penso alla benzina raffinata nel Sud che va al Nord. Nord e Sud sono due ali grazie a cui una grande Italia può volare in Europa e nel mondo. Io sono scandalizzato di questa visione di una piccola Italia utile e un’Italia da buttare. Conosco la Puglia da tanti anni, ho insegnato all’Università di Bari per vari anni e ho visto crescere questa regione. Ho visto cambiare il mondo dell’agricoltura, ho visto sorgere imprese, ho visto innovarsi imprese familiari. Ho conosciuto questa gente, pugliese, e debbo dire che se c’è una cosa che sostanzialmente è mancata a questa regione, è una classe dirigente che l’interpreti a livello nazionale. Cioè dica che la Puglia per l’Italia è una chance, non un peso. Il paradigma Puglia può essere proposto al Mezzogiorno. La via pugliese è la via che rappresenta un indirizzo per tutto il Mezzogiorno.

Seconda osservazione, ancora più rapida. Noi ci presentiamo alle elezioni, e come ha detto la nostra amica Angela o come l’ha chiamata Monti Anghela, ora comincia il periodo più duro della campagna elettorale. Non accontentiamoci dei risultati che ci danno i sondaggi. Ma mettiamoci sotto con forza a convincere tutti, a convincere i nostri amici. Perché il voto Monti è un voto di opinione, è un voto tra gente che ha una sua cultura, che è anche in rete. Spesso la gente comune dice che Monti è quello delle tasse, Monti è il governo dei banchieri. Non mi sembra, cara Rita, cara Angela, che stiamo facendo una campagna con i soldi dei banchieri. Stiamo facendo una campagna porta a porta, in incontri come questo, dove si parla, dove ci si conosce. Allora siamo il governo delle tasse? Le tasse che dobbiamo pagare sono i conti in sospeso dei governi precedenti che dobbiamo assolvere. Anzi io credo che un’Italia in cui si assottiglia uno Stato pesante, un’Italia che riprende a crescere, è un’Italia che potrà introdurre una riduzione del carico fiscale, sulle famiglie, sulle imprese che assumono i giovani in maniera progressiva e intelligente. Questo noi lo chiediamo. Ma siamo gente seria e non diciamo che c’è la luna nel pozzo, anche se dobbiamo guadagnare i voti, non li guadagneremo mai mentendo. È un punto decisivo su cui voglio insistere. Per questo, vi prego, fate una campagna elettorale non per me ma per questi candidati. Vi chiedo in questi dieci giorni che mancano di battervi a fondo per spiegare alla gente le nostre ragioni. Perché Berlusconi è forte sulle televisioni, l’altra parte ha una forza organizzativa, noi contiamo solo sulla forza delle idee. Per questo prima che Monti noi diciamo Agenda Monti.

Vi ringrazio molto e vi faccio tanti auguri e credo che i nostri candidati, Angela e Rita, se eletti –  e saranno eletti -, vorranno confrontarsi con voi e ve lo dico come un impegno davanti a tutti: voi non dovete perdere il contatto con quelle che sono state le persone che vi hanno aiutato a crescere politicamente. Anzi noi dobbiamo ristabilire quel rapporto tra parlamentare e territorio che questa obbrobriosa legge elettorale ha interrotto.”

© Riproduzione riservata 11 Febbraio 2013

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