aggiornato il 02/12/2012 alle 6:58 da

Vendo sigaro bersaniano

POLIGNANO – Lo ha abbandonato all’ingresso della gelateria Comes, magari con l’intento di andarselo a riprendere; ché un buon premier oggi deve essere sparagnino soprattutto col proprio. Non come quel Berlusconi “spendi e spandi” con le olgettine. E poi lui quel sigaro l’aveva fumato solo a metà, per cui tecnicamente poteva riaccenderlo e spassarsela per un’altra mezz’ora. Un sigaro-simbolo; appropriato alle primarie, visto che trattatasi di puzzolente “toscano”, come Renzi. Non nel senso che il “nemico” puzza, ma che è sindaco di Firenze. Non scherziamo. E lui al rottamatore vuole fumarselo come col sigaro; entro domenica. E’ anche una questione di leadership: Bossi a capo di un partitino ragliava di avercelo duro? Bhe, il leader del grande PD ce l’ha infuocato e fumante (sempre il sigaro). Pertini si dava alle pipe (con una p)? Roba da nonnetti e mollaccioni socialisti. Lui, appena emerso dalla Palazzese, tra i suoi che gli facevano ala, ha estratto il toscano e tra ampie volute di fumo, come una locomotiva d’altri tempi, ha sferragliato verso piazza Moro dove l’attendeva il suo popolo osannante. Dal sigaro si è separato solo per entrare in gelateria. Distrazione fatale, perché all’uscita, scorta e dignitari del Pd, lo hanno scaraventato nell’auto blu impedendogli di recuperare il trastullo seminuovo. Lesto, trattandosi di res nullius, se ne è impossessato chi scrive. Ora lo conservo come una reliquia in frigo, tra yogurt e fette al latte, incurante delle proteste di moglie e figli. Quelli non capiscono. Se l’ex comunista diventa premier già vedo l’annuncio su e-bay: “Offro sigaro con saliva originale e Dna di Bersani. Base d’asta 2000 euro”.

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© Riproduzione riservata 02 Dicembre 2012

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