aggiornato il 22/12/2011 alle 8:49 da

Montalbò revocato, parla Torres

POLIGNANO – Onofrio_TorresRiceviamo e pubblichiamo.

Egregio direttore chiedo spazio sulla vostra testata per chiarire ulteriormente la nostra posizione in merito alle ultime vicende politiche che hanno portato alla revoca dell’assessorato a Paolo Montalbò.

È inutile ribadire che il nocciolo della questione è il nostro NO alle assunzioni, anzi forse è utile ricordarlo perchè si sta tentando di spostare l’asse della questione sul “sapevano o non sapevano”.

La questione delle assunzioni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Noi abbiamo votato altri provvedimenti durante questi 4 anni che hanno visto un’aspra discussione. Vi assicuriamo che anche sulle piccole cose, in maggioranza non c’è stata quasi mai una convergenza d’opinioni. Si discuteva anche aspramente, le posizioni a volte si limavano e magari alla fine si convergeva sul provvedimento, ma in molti casi ognuno rimaneva sulle proprie posizioni.

Ricordiamo bene tutte quelle volte che sia in Consiglio Comunale che in Giunta non ci sono stati i voti a causa delle assenze a volte strategiche. Solo per essere più chiari faccio esempi concreti: abbiamo votato un bilancio, cioè uno dei provvedimenti più importanti per un Comune, in 10 e in quel caso a salvare la maggioranza fu Saverio Teofilo che fu l’undicesimo, poi ricordo bene le conferenze stampa dell’assessore De Donato su Pedone e sulle assunzioni, ricordiamo bene quel Consiglio Comunale sulla Grotta delle Rondinelle, dove tutta la maggioranza si alzò e rimase solo in aula la De Donato. Ricordiamo bene l’ex Presidente del Consiglio Eugenio Scagliusi, quando parlò di fine del bovinismo dando vita addirittura ad un movimento cittadino (Neapolis), che non parlava certamente bene dell’operato della maggioranza. A questa forte presa di posizione, non ricordo che seguirono azioni uguali a quella che è stata perpetrata ai danni dell’assessore Montalbò. Anche perché continuo a ricordare che noi abbiamo sempre detto che è giusto che il sindaco uscente pretenda di ricandidarsi, a differenza di altri, all’interno della sua maggioranza, che sia palesemente che in maniera occulta stanno tramando per mettere altri al suo posto. Da questo modo di fare noi ci dissociamo, anche perché ad un certo punto mi sono ritrovato a discutere di Di Giorgio e della sua disponibilità a schierarsi con il centrodestra, cioè mi sono trovato a discutere di colui che  mi ha accusato di essere traditore e di non aver capito il perché l’avrei mandato a casa. Forse l’ha dimenticato o peggio l’ha rimosso, il motivo si chiama TRICOM, e proprio quel DI GIORGIO mi diceva di fidarsi di lui sulla bontà dell’operazione, perché era lui il mio garante in Giunta. Poi quando capii dove ci stava portando, feci la scelta di dissociarmi, mettendoci la faccia e la firma alla luce del sole firmando presso un notaio. La storia della TRICOM poi mi ha dato ragione.

Piuttosto a proposito di tradimenti, ripeto che mi sono trovato a discutere di Di Giorgio, cioè di colui che è stato per 20 anni il principale esponente del centrosinistra. I partiti delle coalizioni di cui era a capo lo hanno appoggiato lealmente per 4 legislature, anche nell’ultima, quando era dato come sicuro perdente. Ora, invece di mettersi lui al servizio del nuovo candidato sindaco del centrosinistra, alla  prima occasione preferisce TRADIRE  rivolgendosi al santuario di San Tommaso dove, per intercessione di San Lorenzo, chiede di entrare nel centrodestra e addirittura detta legge sul futuro candidato sindaco che “non deve” essere  Bovino.

Questo lo lascio giudicare ai lettori se non è stomachevole, i pellegrinaggi al santuario di San Tommaso sono così frequenti che il dottore avrà consumato già un treno di pneumatici. E allora io a tutto questo sarei dovuto rimanere zitto? Dovevo farmi scivolare tutto come se non stesse succedendo nulla e soprattutto mentre il paese veniva abbandonato e messo in ultima analisi?

Noi non ci stiamo e preferiamo stare all’opposizione perché rispondiamo e risponderemo sempre ai nostri lettori, non abbiamo potentati alle spalle e non abbiamo interessi da tutelare. A dimostrazione di questo, prendo proprio le parole dell’ex segretario del Movimento Schittulli, Antonio Sardano, che fa parte dello stesso ordine a cui fa riferimento Simone Di Giorgio, che mi accusa di aver incartato prima la Presidenza del Consiglio e poi di aver rotto con la maggioranza. Bene, questa è la prova provata che non c’è nessun ricatto in atto e che questa mia presa di posizione sulle assunzioni è solo una questione di coscienza e non certo di cose che non ho avuto. Piuttosto sarebbe da chiedere al sempre ben informato Sardano se, se la sente di affermare che la carica di Presidente, mi era stata data per tapparmi la bocca e per farmi ingoiare quanto si decideva in altri luoghi mistici. Spiace vedere Bovino, troppo sicuro della sua candidatura, ma deve sapere che troppo spesso, chi entra Papa esce Cardinale. A Bovino consiglio di tenere sempre bene in mente questo proverbio: “Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io”.

Vito Onofrio Torres

© Riproduzione riservata 22 Dicembre 2011

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