aggiornato il 12/09/2011 alle 8:53 da

Le suore del Clementina Pinto lasciano Putignano

PUTIGNANO – suore_clementina_pinto3_2Le suore dell’Istituto Clementina Pinto lasciano Putignano. Si chiude così un ciclo di storia iniziato nel 1949, quando i Missionari del Preziosissimo Sangue chiamarono nella nostra cittadina le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Più di sessant’anni quindi, trascorsi sui volti di quei cittadini che dalle suore hanno frequentato l’asilo o la scuola materna e che oggi sono generazione “anta”. Ma la presenza delle consacrate con il cuore e la croce, questo il simbolo che portano in petto, va ben oltre le attività scolastiche attuate nei locali su corso Umberto I, lascito di Donna Clementina Pinto e dimora della comunità negli anni. In questi giorni di trasloco, con i pacchi sul pavimento colmi di libri da trasferire, ci accoglie suor Agnese Gizzi, che a Putignano è la più “anziana”, è qui già da sei anni. “Anche noi stiamo diminuendo – ci fa sapere – nel ridimensionamento rientra anche la comunità di Putignano. Questo significa che bisogna pregare per le future vocazioni”. In verità le Adoratrici non scompaiono del tutto. Restano a San Pietro Piturno suor Annunziata e suor Giovanna, a proseguire il lavoro sul quartiere, che negli anni ha significato attività di catechesi, pastorale, iniziative come l’Estate Ragazzi. Il legame con i Missionari di San Gaspare del Bufalo, che nel 2009 hanno festeggiato i 100 di presenza a Putignano, è molto forte. Le suore Adoratrici sono state fondate da Santa Maria de Mattias, figlia spirituale di San Gaspare. “La comunità ha servito la congregazione – dice suor Agnese – come pastorale giovanile e parrocchiale, è stata casa di formazione, ha seguito le missioni popolari, ha curato l’insegnamento”. Infatti tanto suor Agnese che, negli addietro suor Angela Spada per esempio, hanno insegnato religione nelle scuole, sia alla Minzele che alla De Gasperi. La vicinanza ai gruppi parrocchiali giovanili è stata molto sentita. Tanti i giovani che hanno partecipato ai convegni di Sassone, poi svoltisi a Fiuggi, alla marcia da Acuto a Vallecorsa, ai campi scuola vocazionali, ai ritiri spirituali. Un impegno che negli anni ha dato i suoi frutti. Suor Liana Campanelli, putignanese, è un esempio di vocazione coltivata in loco. Oggi la comunità di accoglienza si trasferisce a Ceglie del Campo, alla periferia di Bari, che diventa anche sede dell’aspirandato. Il destino della struttura sul Corso non è ancora noto. Ogni vita avrà seguito la sua strada, i ricordi forse viaggiano più lentamente.

In foto, in alto a destra, suor Concetta con i bimbi della scuola materna nell’anno 1983 durante una festa in maschera; in basso a sinistra, suor Piera e suor Pinuccia con alcuni ragazzi di Putignano al campo scuola del 2007; in basso a destra, suor Luisa di spalle e suor Mimma in un campo scuola del 2003.

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© Riproduzione riservata 12 Settembre 2011

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