aggiornato il 05/04/2013 alle 12:24 da

Schiamazzi inesistenti, il giudice dà nuovamente ragione a Nadir

PUTIGNANO – Si conclude con una seconda assoluzione la querelle giudiziaria di natura penale iniziata ormai 10 anni fa contro il centro sportivo Nadir da parte di alcuni residenti. Le accuse erano sempre le stesse, schiamazzi e disturbo della quiete pubblica, ma ancora una volta il giudice le ha ritenute infondate assolvendo Mario Vinella, patron del centro Nadir che da tanti comuni vicini ci viene invidiato. Dopo l’assoluzione con formula piena arrivata a fine 2012, e che aveva previsto anche l’addebito delle spese e dei danni ai vicini querelanti, ne giunge un’altra. Si è tenuta giovedì 4 aprile 2013 a Putignano, dinanzi al Giudice Unico del Tribunale la prima udienza dibattimentale riguardante il procedimento penale a carico del legale rappresentante del Centro Nadir. Si riferiva all’imputazione correlata al sequestro penale di luglio scorso (a cui si riferisce la foto del sequestro), in virtù del quale la Procura della Repubblica di Bari dispose inizialmente la chiusura della struttura e poi ne concesse la facoltà d’uso con prescrizioni orarie fortemente limitative. A novembre poi sopraggiunge il rinvio a giudizio del Sig. Mario Vinella. Le accuse non hanno retto all’esame dibattimentale né nel primo processo né tanto meno nel secondo, stroncato sul nascere. I difensori del Nadir, avvocati  Elisabetta Console e Mauro Petrarulo hanno dimostrato con estrema chiarezza l’assenza dei presupposti di Legge per la prosecuzione del processo, tanto che lo stesso pm si è associato alle richieste dei difensori, sicchè il Giudice ha emesso nel pomeriggio sentenza di non luogo a procedere.
“Un calvario che dopo quasi dieci anni finalmente è giunto al termine – commenta Mario Vinella con soddisfazione – la vicenda ha procurato molte preoccupazioni a me ed ai miei familiari con ingenti danni economici”. E aggiunge: “il capitolo penale che ha interessato Nadir è finalmente terminato con questo seconda vittoria; spero che  non si verifichino ulteriori ingiustizie verso il Centro benessere, nei confronti nostri, di tutti coloro che ci lavorano e di quelli che lo utilizzano che d’ ora in avanti potranno serenamente e con tranquillità frequentare la struttura. La Legge ha decretato per la seconda volta l’infondatezza delle accuse mosse dai 4 vicini: noi non abbiamo mai voluto arrecare disturbo a nessuno; ho soltanto investito i miei soldi, tutti capitali privati, per realizzare una iniziativa che dà benessere, occupazione e lustro a Putignano. Non mi pare che sia una cattiva azione! Ci sono stati momenti in cui mi sono pentito di aver fatto questa scelta ma ho resistito, pur in un periodo di crisi economica, nella consapevolezza che avevo la responsabilità dei dipendenti e dei collaboratori che ringrazio per essere sempre stati vicini a noi e che con dedizione hanno contribuito a fare di Nadir il fiore all’occhiello del territorio  e che sono certo continueranno con il loro lavoro a mantenere i livelli di eccellenza del Centro”.

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© Riproduzione riservata 05 Aprile 2013

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