aggiornato il 23/05/2012 alle 15:48 da

Bombe sul pianerottolo di casa per intimidire

PUTIGNANO – polizia_71956E’ Giuseppe Tria, 66 anni, il carpentiere agli arresti domiciliari per aver tentato di far saltare in aria un imprenditore barese che gli doveva 55mila euro per lavori eseguiti dalla ditta del putignanese e non pagati.

L’uomo è stato arrestato il 16 maggio dai poliziotti della Squadra Mobile di Bari,  con le accuse di tentata strage, aggravata dall’aver commesso il fatto in una civile abitazione, e fabbricazione di arma da guerra. Il pm Carmelo Rizzo ha poi chiesto al gip Ambrogio Marrone la convalida dell’arresto e l’applicazione di un’adeguata misura cautelare contestando l’ipotesi di tentato omicidio e il giudice, all’esito dell’interrogatorio in cui l’indagato ha fornito la propria versione dei fatti, ha disposto gli arresti domiciliari, riqualificando il reato in violenza privata e mantenendo inalterata la parte relativa alla fabbricazione di arma da guerra.

il dirigente della Squadra Mobile, Luigi Rinella, in una conferenza stampa ha spiegato che l’intenzione di Tria era far esplodere le molotov e, tramite esse, le taniche di benzina. Il tentativo di esplosione è stato messo in atto intorno alle 2 della notte fra martedì 16 e mercoledì 17 maggio.

Il carpentiere è stato raggiunto a Putignano e tratto in arresto. Il dirigente Rinella ha evidenziato come l’esplosione avrebbe potuto provocare un incendio devastante con conseguenze gravissime per i numerosi residenti del condominio.

“Non volevo fare del male a nessuno – si sarebbe difeso Tria durante l’interrogatorio – il mio era solo un gesto intimidatorio per cercare di avere i soldi. La mia azienda con 15 dipendenti rischiava di fallire e sarei stato costretto a mandare tutti in cassa integrazione, ero disperato”.
© Riproduzione riservata 23 Maggio 2012

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