aggiornato il 24/05/2012 alle 16:42 da

Le bombe servivano a recuperare 55mila euro

PUTIGNANO – Emergono ulteriori particolari sul grave fatto che ha portato all’arresto del 66enne Giuseppe Tria. Gli ordigni rudimentali sono stati realizzati da Tria con l’uso di due taniche di benzina, bottiglie molotov ed una miccia lunga ben 47 metri. L’atto intimidatorio è avvenuto nel condominio in corso Mazzini a Bari dove abitano i familiari (padre, madre e un fratello) dell’imprenditore dal quale da un anno Tria vanta un credito di 55mila euro per lavori eseguiti su commissione dalla sua azienda di carpenteria, la “Cs Metalli”, su un’opera pubblica a Noicattaro. Per il recupero di quei soldi è in corso una causa civile. Il debitore si rifiutava di pagare il dovuto ritenendo che i lavori non fossero stati eseguiti correttamente.

Ad incastrare l’uomo sono state le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza di un negozio sito in corso Mazzini. Ecco in queste immagini i fotogramma che hanno incastrato l’imprenditore putignanese. Tria con cappotto, cappellino ed occhiali scuri arriva con delle buste contenenti l’ordigno artigianale e poi, pochi minuti dopo, va via con le mani in tasca.

 

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© Riproduzione riservata 24 Maggio 2012

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