aggiornato il 27/05/2011 alle 14:26 da

Risorgimento e massoneria a Putignano

PUTIGNANO – incontro-unit-ditaliaVenerdì 20 maggio, la biblioteca comunale di Putignano ha ospitato l’incontro conclusivo del ciclo di iniziative inerenti i festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia. La serata ha visto un breve momento introduttivo all’interno del chiostro comunale, a cura dell’Università della terza età, nel quale si sono intonati canti come ‘O sole mio e Va pensiero’. Dopodiché ci si è spostati tutti nella sala delle conferenze per assistere all’intervento tenuto dal prof. Piero Sisto sui personaggi putignanesi che si distinsero nel periodo a cavallo fra il Risorgimento e l’Unità d’Italia. Molti di loro erano appartenenti ad una setta massonica di Putignano, ‘’Il Pellicano’’, e in seguito divennero carbonai. Fra gli altri: Luigi Pasquale Casulli, che predicò i valori della massoneria dall’altare della sua parrocchia e Francesco Antonio Angelini, seguace di Pagano, che fu poi condannato all’esilio e alla confisca dei beni. Quest’ultimo aveva due fratelli: il primo liberale, e il secondo, Gianfedele Angelini ricordato per aver lasciato la toga ed essersi aggregato alla massoneria. Quando, il 3 settembre 1820, furono eletti i deputati del parlamento di Napoli, Gianfedele fu uno dei parlamentari.  Ma possiamo citare tantissimi altri nomi: don Donato Antonio Romanazzi, frate dominicano che fu cercato dai Borboni finché finalmente non lo trovarono morto; Francesco Saverio Tateo e suo fratello Giovanni Giuseppe, medico chirurgo che si aggregò ai moti liberali, scappò a Trieste, poi in Francia e in Inghilterra avendo in testa una taglia di 5000 piastre e morì a Nizza prima di poter riabbracciare sua madre Maria Caterina Riccardi. L’ultimo personaggi a cui si è voluta rivolgere l’attenzione è stato Antonio Karusio. Costui fece costruire una torre in stile ghibellino e massonico nella quale raccolse molti autografi di personaggi come Verdi o Garibaldi, fu libertino e anticlericale, ricevette la scomunica dal Papa e per questo sulla sua tomba non fu messo alcun simbolo religioso. A conclusione dell’intervento i relatori hanno voluto fare un breve excursus sulla toponomastica delle principali strade e piazze di Putignano, i cui nomi ricordano personaggi ed eventi cruciali dell’Unità d’Italia.

© Riproduzione riservata 27 Maggio 2011

Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Nome
Email *
Sito web