aggiornato il 27/12/2011 alle 17:05 da

Maggipinto compila le pagelle di fine anno, bocciature e critiche

PUTIGNANO – stefano_maggipintoSiamo quasi al giro di boa di questo secondo mandato dell’amministrazione De Miccolis e l’occasione di fare un bilancio è ghiotta, anche perché cade in prossimità delle feste natalizie, tempo di buoni propositi, ma anche di critiche. Stefano Maggipinto, segretario del locale Pd, nell’intervista che ci rilascia, passa in rassegna il 2011, mette sotto l’albero degli amministratori  le pagelle di fine anno e insieme ai voti non le manda di certo a dire. Il segretario non si esime nemmeno da una forte autocritica.

Facciamo un bilancio di questo anno di mandato?

“Credo che questo lo possiamo chiamare l’anno della consapevolezza. La prima consapevolezza è che stiamo arrivando alla seconda metà della legislatura, e quindi forse è il caso che, come maggioranza di questo paese e di questa amministrazione, iniziamo a definire in maniera più approfondita quali sono gli obiettivi che possiamo portare a termine e quali no. Assieme alla consapevolezza che occorre che questa maggioranza sia un po’ più unita e meno sparpagliata di quanto è avvenuto finora”.

C’è qualcosa che si sarebbe potuto fare?

“Uno degli argomenti che noi colpevolmente quest’anno abbiamo trascurato sono stati i contributi alle associazioni culturali e sportive. A mio parere il reticolo di queste associazioni è garanzia per la tenuta sociale e culturale di questo paese. Noi quest’anno colpevolmente non abbiamo dato a questi, per motivi di bilancio, nessun contributo. A mio parere questo è un errore che non possiamo ripetere l’anno prossimo. Quindi dobbiamo trovare le risorse per fare la nostra parte. La mia proposta è quella di ridurre da 450mila a 400mila il contributo al carnevale, perché ormai è un lusso che non ci possiamo più permettere e utilizzare almeno 50mila euro da mettere a disposizione di tutte le associazioni sportive e culturali. Poi un’altra cosa molto importante è che secondo me questa amministrazioni si doti di un addetto stampa”.

Sono state previste a tal proposito in bilancio due figure dello staff del sindaco.

“Sì, perché il caso tipico è il piano di rigenerazione urbana. Piano di rigenerazione che finalmente creava la possibilità per i nostri cartapestai, che sono un eccellenza del nostro paese, di lavorare in ambienti migliori di quelli attuali, si è trasformato in una polemica con un gruppo di cittadini, assolutamente inutile, controproducente. Quindi è venuto fuori più che il motivo per cui abbiamo fatto sta cosa, quasi l’idea che noi andiamo contro i cittadini di Putignano. E la loro azione è stata vista quasi come una specie di fastidio, quando in realtà a mio parere bisognava fare in modo di coinvolgerli in un percorso partecipato rispetto alla realizzazione di queste nuove abitazioni”.

Eravamo in tema di valutazioni amministrative.

“Secondo me quest’anno l’amministratore più bravo, o comunque che ha realizzato meglio i suoi obiettivi è stato Vito Genco. Dopo qualche anno di apprendistato, finalmente riesce a dare al suo assessorato un’impronta molto interessante e di qualità, al servizio dei cittadini. Mai come in questo memento abbiamo bisogno di un assessorato ai servizi sociali  che sia competente, che sia all’altezza della situazione”.

Il meno bravo?

“Questa domanda è semplicissima, il meno amato, diciamo, non il meno bravo, sicuramente Giuseppe Genco. Il numero di “nemici” (virgolettato su richiesta del nostro interlocutore, ndr) che si è fatto Giuseppe Genco quest’anno ha sicuramente dell’incredibile”.

Nemici per cosa? Per il suo ruolo di assessore, per gli altri incarichi?

“Per i suoi comportamenti”.

Se dovessimo dare un voto alla giunta?

“La giunta nel complesso, sicuramente un voto positivo. Gli assessori i loro compiti li hanno svolti in maniera egregia, chi più chi meno, soprattutto quello che gli è stato permesso di fare”.

Cosa intende dire con “quello che gli è stato permesso di fare”?

“È chiaro che immediatamente dopo la giunta, vale l’operato del sindaco. Allora quando io ero piccolo, i miei genitori andavano dal professore e questo diceva ‘tuo figlio è bravo ma non si applica’. Il nostro sindaco è esattamente al rovescio, nel senso che credo che pochi sindaci lavorino quanto lavora lui. A mio parere credo debba migliorare la qualità del suo impegno, perché lui segue nella stessa maniera sia i grossi progetti, sia anche problematiche che potrebbero tranquillamente servire anche altre persone. Fossero essi assessori, consiglieri o anche dirigenti”.

Se dovessimo fare un bilancio di metà mandato, che voto darebbe a questa amministrazione?

“Un bel 6 più”.

E se dovessimo esprimere numericamente una valutazione per il primo cittadino?

“Corrisponde a quella di questa amministrazione”.

Che cosa questa amministrazione dovrebbe lasciare a Putignano nel giugno del 2014?

“Personalmente mi auguro che la Cittadella del Carnevale trovi la sua concretezza. Come mi auguro che venga concluso il teatro, venga almeno avviato il percorso di riqualificazione di piazza Aldo Moro, e io insito molto sul ruolo che in questo momento hanno i servizi sociali. Qui c’è la possibilità di attingere a molti finanziamenti regionali o comunitari, per il sostegno dei nostri cittadini in condizioni disagiate. Confido molto sul fatto che non perdiamo neanche una lira di queste risorse. Tra le priorità che io do, c’è una modifica del PAI, il piano delle acque, che permetta di risolvere i problemi di alcuni nostri imprenditori in zona industriale”.

Una valutazione sul segretario del Pd.

“Io mi do sei come voto, che però è una media di un sette e mezzo come segretario politico di questo circolo, e di un quattro e mezzo per la mia capacità di incidere rispetto a questa amministrazione comunale. Per concludere con le consapevolezze di quest’anno, c’è anche la mia consapevolezza che non conto un ‘niente’ (il termine usato non sarebbe pronunciabile, ndr) in questa amministrazione”.

E’ una considerazione pesante.

“Io sono profondamente onesto con me stesso e con gli altri, i meccanismi di elezione che stanno all’interno di questa amministrazione, ma non solo di questa per la verità, assegnano ai partiti politici un ruolo marginale rispetto a quello di coloro che sono sindaci, assessori e consiglieri comunali”.

Sta dicendo che non arrivano ai partiti le questioni amministrative?

“Quando i problemi arrivano nei partiti, la risoluzione degli stessi è stata già abbozzata e spesso il ruolo dei partiti è quello di presa conoscenza”.

Qual è lo stato di salute della politica putignanese?

“Diciamo che abbiamo un encefalogramma quasi piatto, con persone animate da tanta buona volontà,  cui spesso non corrisponde una capacità di elaborazione e programmazione. E questo riguarda tutti i partiti”.

Alla luce di queste ultime considerazioni, ce la si farà a completare le cose di cui parlava ad inizio di intervista?

“Se non fossi convinto che abbiamo la possibilità di incidere e di realizzare quanto propongo, la conseguenza logica sarebbero le mie dimissioni. Invece sono convinto che ci sono delle potenzialità notevoli sia nel Pd sia anche nel centro sinistra, e qualcuna anche nel centro destra, che dovrebbero rimettere in circolo un nuovo modello di sviluppo”.

I suoi obiettivi di segretario.

“Fare in modo che questo circolo sia sempre più momento di confronto e di programmazione, poi che riusciamo a realizzare il maggior numero di cose che noi abbiamo programmato di realizzare nel nostro programma elettorale”.

Il segretario ha assegnato i compiti a casa, ci tiene però a chiudere l’intervista con gli auguri ai cittadini di Putignano per le festività.

© Riproduzione riservata 27 Dicembre 2011

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