aggiornato il 10/03/2012 alle 8:48 da

In maggioranza scoppia il caso Angelini

lassessore_angeliniPUTIGNANO – Un presunto conflitto di interessi all’interno della giunta rischia di compromettere la compattezza della maggioranza di centro-sinistra. La situazione è esplosa venerdì scorso, 2 febbraio, durante una riunione di Giunta. All’ordine del giorno c’erano tre delibere riguardanti la costituzione in giudizio per cause davanti al Tar che riguardano situazioni di abusivismo edilizio. Alla fine la giunta ha semplicemente deciso di non decidere, di prendere tempo e valutare il da farsi anche se nelle “stanze dei bottoni” è la via della non costituzione a prendere piede. Nulla di strano – una decisione amministrativa più o meno opinabile – se non fosse che una delle cause in oggetto riguarda un cliente del vice sindaco Dino Angelini, anche assessore all’ambiente, nella sua veste di geometra. Durante la riunione di giunta sarebbe anche stato chiesto all’assessore Angelini di non partecipare alla discussione in quanto parte in causa e di allontanarsi dall’aula. Richieste però cadute nel vuoto, secondo i bene informati. L’assessore anzi avrebbe sostenuto apertamente la tesi della non costituzione nella causa del suo cliente come per le altre due.

Sulla vicenda abbiamo sentito il diretto interessato, l’assessore e vice sindaco Dino Angelini, che ci ha detto: “Secondo me bisognerebbe costituirsi sempre in giudizio e vorrei si iniziasse proprio con la mia pratica ma chiedo anche che, siccome in più occasioni l’Utc è risultato soccombente, i dirigenti diventino responsabili in caso di sconfitta”. Angelini è un fiume in piena: “Nella riunione di venerdì ho detto chiaramente che vorrei che sui tre casi ci si constituisse, a differenza di quanto fatto in passato da altri”.

Chiediamo quindi al vice sindaco di spiegarci come sono andati i fatti nella riunione di giunta della scorsa settimana: “E’ stato il sindaco a chiedere di ragionarci sù e di rimanadare la decisione sulla costituzione, considerando  la videnda rispetto a ragioni di bilancio. – Fa notare Angelini – La costituzione significa nominare un avvocato quindi spese di giudizio”. E poi precisa: “I dirigenti che fanno dinieghi facili dovrebbero confrontarsi con le spese accessorie che producono”.

E’ giusto approvare le costituzioni in giudizio proposte dall’Ufficio Tecnico? Angelini puntualizza: “Se il dirigente chiede la costituzione noi ci costituiamo ma le costituzioni facili significano aggravi per le casse comunali”.

Sulla sua presenza in giunta durante la discussione di un punto che lo riguardava direttamente, Angelini spiega: “Ho detto chiaramente che non avrei partecipato alla votazione”.

Tutti i dettagli della vicenda e l’intervista integrale all’assessore da oggi in edicola sul Settimanale Fax.

© Riproduzione riservata 10 Marzo 2012

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