aggiornato il 22/03/2017 alle 15:27 da

Camionista turese indagato per terrorismo islamico

terrorista camionistaTURI – Il 42 enne Alfredo Santamato, che da qualche tempo si fa chiamare Muhammad Alfredo, dipendente di una ditta di autotrasporti e residente a Turi da qualche anno, è stato sottoposto alla sorveglianza speciale per motivi di terrorismo. La Digos ha riscontrato collegamento con “internauti” dediti a propaganda jihadista ed esternazioni sui social network, sintomatiche di un’adesione a forme di islamismo estremista e a pratiche oltranziste della sharia, in particolare nei confronti delle donne. Tra gli elementi acquisiti anche la minaccia di fare ricorso al martirio, diffusa via web, come risposta a coloro che non avevano condiviso la sua scelta di aderire al radicalismo islamico. Gli agenti della Digos della polizia di Stato hanno  dato esecuzione al provvedimento emesso dal tribunale di Bari, a seguito della richiesta della locale Procura che ha ritenuto sussistenti i presupposti per la configurabilità della pericolosità sociale dell’uomo. Le indagini hanno preso avvio nel giugno 2016, a seguito di una attenta attività di monitoraggio della rete internet, nell’ambito di una più ampia azione di prevenzione dei fenomeni connessi alle forme di terrorismo islamico che si manifestano sul web. Gli agenti, nel corso delle perquisizioni, hanno anche sequestrato numeroso materiale di interesse investigativo. Inoltre il Tribunale dei Minorenni di Bari ha disposto l’affidamento ai servizi sociali del comune di residenza dei figli minori dell’uomo, affinché siano collocati unitamente alla madre, se questa intenda seguirli, in una struttura adeguata. Il provvedimento è scaturito dagli accertamenti sulle dichiarazioni rese dall’uomo durante la puntata di Piazza Pulita andata in onda il 9 marzo su La7, nel corso della quale il 40enne ha dichiarato alla giornalista Sara Giudice che lo ha intervistato che sottoporrà le proprie figlie alla infibulazione, favorendo anche il loro precoce matrimonio, nel rispetto della sharia ed, inoltre, di non esitare ad adottare in famiglia “metodi correttivi” anche violenti nei confronti della convivente, ritenuta un essere inferiore all’uomo e bisognosa di un “tutore”. Ieri ha anche risposto alle domande di Giuseppe Cruciani e David Parenzo della Zanzara, il programma radiofonico in onda su Radio24, in cui ha confermato le proprie tesi.

© Riproduzione riservata 22 Marzo 2017