aggiornato il 16/05/2020 alle 11:38 da

Chiusura anfiteatro, le reazioni dei ragazzi

I giovani conversanesi, dopo il lungo lockdown, escono all’aria aperta e per cogliere il dolce tepore di maggio passeggiano, o peggio sostano, nei luoghi pubblici della nostra bella Conversano, contravvenendo alle disposizioni impartite dal DPCM del 26 aprile e scatenando i commenti social di numerosi adulti. Si apre così il round generazionale.
La reazione del Sindaco è stata doverosa e lunedì scorso è scattata l’ordinanza che sancisce il divieto d’accesso all’Anfitatro di Villa Belvedere e il divieto di svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto, nei luoghi pubblici del territorio.
“Si è trattata”- spiega il sindaco in un post pubblicato sui social -“di una misura necessaria poiché l’Anfiteatro si è rivelato un luogo di aggregazione troppo frequentato e per questo pericoloso”. Sentito l’invito alla prudenza e alla collaborazione rivolto ai giovani. “Il virus”- ricorda- “non è ancora scomparso”.
Ma le critiche via etere non hanno risparmiato i ragazzi, indicati come poco rispettosi delle regole e oggetto di attacchi e parole poco educate. Tanti i post pubblicati, inizialmente proposti come un invito alla cautela ma scaduti poi in commenti sarcastici e offese gratuite. Numerosi anche i video – diffusi soprattutto su whatsApp – di adolescenti intenti a giocare a pallacanestro e riuniti in piccoli gruppi, seguiti da commenti feroci sui genitori incapaci di esercitare l’autorità genitoriale. Ma cosa pensano i giovani conversanesi di tutto questo? Fax ha raggiunto alcuni di loro per dar spazio ai loro pensieri.
“Abbiamo notato che quasi tutti gli adulti sono sempre pronti a puntare il dito. Predicano la comprensione e poi sono subito pronti a scagliare la prima pietra, senza neanche provare a capire. Gli adulti si sentono sempre “migliori” e “infallibili”, peccato che poi siano i primi a non rispettare le regole, a non indossare le mascherine nei luoghi chiusi e ad uscire con mille scuse, cosa che accadeva anche prima dell’allentamento del lockdown. Noi alla fine usciamo con tranquillità e rispettiamo le distanze”- dicono Giusy Centrone e Martina Dimaggio.
“Non ho avuto esperienze negative”- afferma Federico Rizzo- “l’altro pomeriggio, ho incontrato alcuni amici in villa, eravamo in quattro, parlavamo in cerchio, con la mascherina e a distanza di sicurezza. Si è avvicinato un vigile e ha apprezzato il modo in cui rispettavamo le distanze e, con garbo, ci ha chiesto comunque di allontanaci perché troppa gente si era riversata in villa. Ci siamo salutati e divisi.”
“Per quanto riguarda la chiusura dell’Anfiteatro, nonostante ne sia dispiaciuta, penso sia una restrizione giusta e fondamentale per evitare assembramenti e scongiurare l’aumento dei contagi. Credo che queste drastiche restrizioni siano dovute al fatto che molta gente ancora oggi non si renda conto della gravità della situazione. La mancanza di buonsenso di pochi, obbliga ad adottare determinate misure a discapito di altri. Non ritengo comunque giusti gli appellativi rivolti sui social a noi ragazzi, soprattutto perché provengono da adulti che dovrebbero dare il buon esempio ma si scoprono incapaci persino di usare un linguaggio corretto e rispettoso. Poi, vorrei dire a coloro che parlano tanto di regole infrante, con quale diritto hanno fatto riprese e diffuso immagini senza possedere una liberatoria? Ricordo a tutti che pochi posseggono terrazzi, giardini e case spaziose in cui intrattenersi liberamente, in gruppo, lontano da occhi indiscreti. Molti ragazzi hanno situazioni familiari burrascose. Ho degli amici che hanno stretto i denti finché hanno potuto, ma poi si cede. Eppure il mondo adulto è subito pronto, a non guardare oltre, e ad etichettarci come ignoranti e stupidi”- afferma Antonella Bellantuono.
“Personalmente non trovo spiegazione nel fatto che sia stato dato il permesso di vedere i propri partner e non i propri amici, questi ultimi, per qualcuno, possono ricoprire un ruolo importante e fondamentale. Dunque è comprensibile che ci si incontri in luoghi pubblici. La relazione è un fatto di primaria importanza, soprattutto per coloro che vivono una situazione familiare disagiata. Penso a chi non ha neanche gli strumenti adatti per comunicare via internet, anche se, ormai, è evidente a tutti che la comunicazione via social non potrà mai sostituire i rapporti interpersonali diretti. Perciò con le dovute precauzioni e con la massima responsabilità si dovrebbe dare a tutti la possibilità di incontrarsi. Stare sempre attaccati ad uno schermo per studiare e per comunicare, dopo due mesi diventa pesante. Occorre aria pulita. E poi, cosa sono tutte queste accuse feroci sull’irresponsabilità della nostra generazione? Un adulto non è più intelligente solo perché più vecchio. L’intelligenza di una persona, e non parlo di cultura, scaturisce da ciò che si ha dentro. Quale intelligenza può avere un adulto incapace di provare empatia e pronto solo all’attacco?”- si chiedono infine, Elena e Nicla.

© Riproduzione riservata 16 Maggio 2020

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