aggiornato il 05/09/2012 alle 9:21 da

Ripristinata la “Festa del I Maggio”

Il I maggio del 1945 fu festeggiato con grande entusiasmo per la libertà riconquistata. Tra le manifestazioni organizzate dal CRAL (il vecchio Dopolavoro) ci fu un interminabile corteo, che vide anche la partecipazione di parte del contingente di militari inglesi (laburisti) di stanza a Conversano nonché di alcuni indiani nei loro caratteristici costumi delle grandi occasioni di stanza a Bari. Al passaggio della sfilata sotto le abitazioni dei “signori”, il segretario della sezione del Pci, Vito Sciannamblo, con  vistoso e sgargiante fazzoletto rosso al collo, tuonava “evviva Stalin”, provocando momenti di tensione. Si era intrufolato di soppiatto nella manifestazione organizzata dal CRAL per porre il cappello sopra. Al passaggio del corteo per via S. Cosma, la folla aizzata, non mosse all’assalto dell’abitazione di un imputato-detenuto nel processo Di Vagno solo per l’intervento del professore  Oronzo Marangelli, presidente del CRAL. Tra le manifestazioni ci fu la folcloristica scalata all’albero della cuccagna: un lungo palo, sulle cui traversine, sistemate a diverse altezze, poggiavano miseri generi alimentari come sfilatini di pane, fascetti di spaghetti, un pollo starnazzante e qualche confezione di mortadella. Nel “priso” posto in cima all’albero erano contenuti spaghetti al ragù che lo scalatore divorò con esibita, ma non tanto, voracità. Era l’emblema della fame presente e della speranza nel futuro. Inoltre ci fu un’esilarante corsa nei sacchi, sempre nell’ambito del programma del “Dopolavoro”. Il cui presidente in serata tenne il comizio conclusivo.

© Riproduzione riservata 05 Settembre 2012

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