aggiornato il 21/03/2023 alle 12:40 da

Emanuela, imprenditrice del vino

A scuola abbiamo imparato a memoria una frase del filosofo tedesco Ludwig Andreas Feuerbach: «L’uomo è ciò che mangia». In pochi ricordano che la massima conteneva una seconda parte: «Ma è anche ciò che beve». Un tentativo di riportare la filosofia occidentale, spesso con una forte tensione metafisica, alla sfera dell’uomo e a una dimensione più corporea. Questa l’interpretazione che ci viene fornita da chi della filosofia e del sapore ha fatto due ingredienti fondamentali della propria vita, Emanuela Conversano, 36 anni, laureata in Filosofia alla Normale di Pisa e imprenditrice del vino.

Ha comprato insieme al suo socio Giovanni Pugliese mezzo ettaro di terra a Gioia del Colle nel 2018. E quest’anno spera di produrre duemila bottiglie di vino. «Siamo una piccola realtà» dice. Con idee però forti. Produrre un vino che racconti la nostra terra. Biologico, sostenibile, agro-ecologico, ricco di valori, di riflessioni, con uno sguardo che vuole portare novità e non accontentarsi dello status quo. «L’agricoltura come luogo di realizzazione professionale e non come ultima spiaggia», rivendica. Un modo di fare impresa rispettoso dal punto di vista sociale e naturale.

D’altronde il vino è un ottimo elemento per raggiungere questo risultato. «Il vino è sempre stato arricchito di valori simbolici, di rituali culturali. Ci può aiutare a veicolare quindi contenuti. Raccontare una terra. Riporta chi lo beve a immergersi in un ambiente. A riscoprire e vivere situazioni di convivialità e riflessione».

La filosofia aiuta in questo percorso, insegna d’altronde a porsi le domande giuste. Conversano poi ha approfondito in particolare lo studio di Karl Marx. Qualche anno fa ha conseguito un dottorato di ricerca sugli studi antropologici di Marx. Come si concilia lo studio della scienza e dell’interpretazione della teoria del filosofo tedesco con il fare impresa? «Ci sto lavorando», risponde scherzando. Poi aggiunge: «Prima di tutto il pensiero marxista ci porta a coniugare teoria e prassi. Poi ci spinge a un approccio critico. A voler modificare l’esistente, senza accettare la realtà così come è. Credo che la sua filosofia mi influenzi nei miei ragionamenti sulla cooperazione tra i lavoratori».

L’impresa di Pugliese e Conversano si chiama “5 e 30, vini da coltivare”. Un omaggio a colui da cui comprarono il terreno che dava appuntamento ai due giovani imprenditori alle 5 e 30 del mattino per insegnare il mestiere ai neo-proprietari. Un omaggio anche ai riti antichi di chi coltiva la terra e una rivendicazione dell’impegno che i due imprenditori stanno infondendo in questo lavoro. È stata poi creata una cooperativa: Jazzile, da Jazzo, termine tradizionalmente usato per definire i luoghi di ricovero nelle campagne della Murgia. Il significato però di questa espressione una volta adottata ha assunto una nuova sfumatura. Un riferimento alla musica Jazz, alla voglia di improvvisare qualcosa di nuovo e unico. La cooperativa serve a far condividere conoscenze e strumenti tra più imprenditori. Ognuno dei soci però produce il proprio vino, rimanendo eterogeneo nella sua proposta. D’altronde la filosofia del vino biologico è proprio creare un prodotto non standardizzato.

Emanuela ha conseguito un master in Filosofia del cibo e del vino, seguito un corso da sommelier e ha una visione innovativa. Il suo vino è un primitivo. Quest’anno però vuole proporre anche 300 bottiglie di rosato e un rosso diverso dal primitivo.

Ad aiutarla anche l’azienda di Noci “Infestante agricoltura biologica” e un agronomo che segue le start up nel mondo dell’agricoltura. «Venendo io e il mio collega, che è un esperto di sviluppo territoriale, da altri mondi abbiamo puntato molto sulla collaborazione, sul confronto, perché avevamo molto da imparare. In Puglia c’è un grande fermento di giovani che tornati dopo la Pandemia vogliono proporre una agricoltura sostenibile, che rispetti ambiente e lavoro».

Emanuela torna a Monopoli e al suo vitigno a Gioia una volta al mese.

Contemporaneamente alla sua impresa agricola continua a coltivare la sua passione per la filosofia. In questo momento vive a Berlino dove è redattrice per un gruppo editoriale che sta riscoprendo proprio gli scritti di Marx e Friedrich Engels.

© Riproduzione riservata 21 Marzo 2023

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