aggiornato il 16/04/2020 alle 11:36 da

I 600 euro dell’INPS? Li ha presi la banca.

“I 600 euro dell’INPS? Non li ho neanche visti. Li ha presi direttamente la banca.” Sono numerose le segnalazioni che da ieri stanno arrivando a Fax e Faxonline.it di lettori che pur avendolo ricevuto l’aiuto statale sono rimasti senza i 600 euro bonificati dall’INPS. Il contributo straordinario che in questi giorni lo Stato sta erogando a piccoli artigiani, braccianti agricoli e titolari di partita Iva sta servendo, in molti casi, per pagare sospesi arretrati con gli istituti di credito che in maniera automatica sanano posizioni passive sui conti correnti. E così, la fascia di beneficiari della misura che avevano più bisogno di questo denaro (per fare la spesa) si è vista accreditare sul conto i 600 euro che si sono volatilizzati in pochi secondi per via degli addebiti automatici attivi sui conti attraverso i quali sono stati saldati i debiti rimasti in sospeso (carte di credito, mutui, finanziamenti, polizze vita, addebiti per pagamenti di utenze). Una situazione paradossale nella quale chi ha più bisogno di “ossigeno” resta indietro. “Stamattina ho ricevuto i 600 euro e la banca li ha presi immediatamente per pagare le rate arretrate di un finanziamento –  ha detto la signora Angela che questa mattina ha contattato Faxonline.it – aspettavo quei soldi per fare la spesa. Oggi pomeriggio andrò alla Caritas, anche se la cosa mi mette a disagio. Ma non posso fare altro. Per non parlare delle bollette”. Il decreto con il quale sono stati concessi aiuti a pioggia di 600 euro manifesta, dunque, una falla importante che andrebbe corretta per individuare innanzitutto chi realmente ha necessità di quell’importo aiutando chi è rimasto davvero indietro. Senza un intervento legislativo le banche, sulle quali si sta scaricando una parte importante della crisi, difficilmente potranno bloccare gli addebiti automatici delle rate. La sfida nelle prossime settimane sarà  da un lato quella di non penalizzare chi era in regola con i pagamenti, ma dall’altro di non affossare i tanti che erano indietro con le scadenze. In questo senso basti pensare ad un’altra situazione paradossale che stanno vivendo anche le persone e le aziende che non riescono a sospendere i mutui perché sono in ritardo con il pagamento delle rate precedenti a marzo scorso. La sospensione è, infatti, valida per chi era in regola con i pagamenti.

© Riproduzione riservata 16 Aprile 2020

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