aggiornato il 14/11/2014 alle 15:56 da

Trivelle, i 5 stelle contestano Vitto

IMG 2198POLIGNANO – Nella giornata di lunedì 10 novembre, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (due i voti contrari, quattro gli astenuti) un ordine del giorno, a prima firma Luigi Mazzei (PDL-FI), per impegnare il Presidente Vendola e la Giunta pugliese ad impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale il decreto “Sblocca Italia” ed in particolare l’articolo 38 per la “palese incostituzionalità e per difendere il mare della Puglia”. Tra le motivazioni che hanno indotto il Consiglio regionale ad assumere questa iniziativa, la considerazione che il decreto “Sblocca Italia” oltre ad “apparire antieconomico ed insufficiente per il fabbisogno energetico del nostro paese, con l’autorizzazione rapida per la ricerca di idrocarburi pregiudica la vocazione turistica della Puglia. In particolare l’articolo 38 del decreto appare incostituzionale per le disposizioni contenute”. Al contempo, sempre lunedì scorso ma nel tardo pomeriggio, il Consiglio comunale di Polignano con unico punto all’ordine del giorno “Nuova disciplina dell’efficacia degli atti di assenso alla ricerca e coltivazione degli idrocarburi offshore”, approvava la delibera (all’unanimità tranne l’astensione del consigliere Dino Lamanna) per impegnare il Presidente della Giunta Regionale della Puglia ad adottare ogni iniziativa utile ad ottenere la riforma del D.L. n. 133 del 12 settembre 2014.
“Per stessa ammissione della maggioranza di centrosinistra, una delibera inutile – dichiarano gli Attivisti M5S di Polignano – Ancor di più visto che si arriva in ritardo, con il Consiglio regionale che aveva già deliberato in tal senso. Eppure, più di un mese fa avevamo protocollato sia una mozione sia una proposta di legge regionale con cui l’Amministrazione Vitto poteva incidere veramente sulle disposizioni negative dello Sblocca Italia. Con questi atti pregnanti e concreti il Comune di Polignano avrebbe potuto impegnare la Regione ad approvare una legge sul divieto di ulteriori prospezioni, ricerche e coltivazioni di idrocarburi liquidi e gassosi e sulla predisposizione di un piano energetico regionale incentrato sulle risorse da fonti rinnovabili al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici necessari al proprio fabbisogno. Con la mozione, poi, si incideva sulla Giunta regionale per opporsi concretamente a tutti gli effetti, e non solo all’art. 38, prodotti dal DL 133/2014. Fa specie, poi, vedere come la stessa maggioranza di centrosinistra – continuano gli Attivisti M5S di Polignano – si barcameni tra tutela degli interessi del territorio (a cui sono deputati) e difesa d’ufficio del partito per cui tifano. Su tutti la consigliera Lofano, la quale giustifica i parlamentari a Roma dicendo che non conoscono il territorio pugliese dimenticando di essere stata, seppur come ‘donna immagine’ per le quote rosa, in ticket con Gero Grassi da Terlizzi alle primarie del Partito Democratico. Al contempo, chi si è opposto allo Sblocca Italia come Forza Italia sia in Regione sia in Parlamento non ha trovato sponda nel consiglio comunale di Polignano, dove l’unico esponente di centrodestra ha optato per l’astensione alla delibera. Davvero un paese all’incontrario che fa dell’incoerenza la sua matrice d’azione!”.

© Riproduzione riservata 14 Novembre 2014

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