GIOIA – Ha taciuto per oltre due anni l’ex presidente del Consiglio dell’amministrazione Povia. Non ha risposto ad attacchi e insinuazioni, legati alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il suo sindaco, ma oggi ha deciso di cambiare atteggiamento riguardo una questione che gli sta molto a cuore: il depuratore cittadino. Stando ai suoi racconti, tutto parte da un post di alcune settimane fa dell’assessore Paolo Cantore in cui si parla dell’ottenimento di un finanziamento di oltre 3milioni di euro per alcuni interventi sull’impianto, finanziamento per il quale qualche giorno fa il sindaco Donato Lucilla ha firmato il disciplinare. Di seguito la nota inviata da Tommaso Bradascio alla nostra redazione:
Caro assessore Cantore e cara amministrazione,
capisco la vostra voglia di fornire ai cittadini le informazioni circa il lavoro svolto e capisco che questo venga fatto per mezzo dei social, che vi permettono di acquisire consensi senza che la gente si faccia le opportune domande su quanto scritto e, nello specifico, senza confrontare i link allegati con quanto esplicato al seguito.
Quello che però non capisco è il NON voler considerare che prima di questa amministrazione ce ne siano state altre, che attualmente non hanno voce, costituite da persone che hanno lavorato per il paese e che leggendo e ascoltando alcune affermazioni, possano sentirsi feriti nell’orgoglio e possano vedersi calpestare anni di lavoro.
Capisco, altresì, che il modo in cui si sia conclusa la passata amministrazione, giochi a vostro favore e facciate in modo di cancellare anche quello che di buono ne è conseguito grazie al lavoro di alcuni, etichettati come “mostri” (non solo politici), nonostante il presunto sistema lo avessero subito.
Capisco che vi abbia fatto piacere il mio disinteresse politico in questi 365 giorni, scaturito dal rispetto che io ho nei confronti della scelta fatta dai cittadini e scaturito dall’amore che nutro per questo Paese, che merita il vostro lavoro e la passione che ci mettete.
Entrando nello specifico, cito il punto 9 del post pubblicato su Facebook in data 15 giugno 2017:
“Abbiamo vinto un finanziamento di 3.640.000,00 € per il riutilizzo delle acque reflue civili dell’impianto di depurazione dell’abitato, anche questo lo puoi verificare dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche”. Con allegato un link che nella fattispecie non cita minimamente il finanziamento, ma fa riferimento ai lavori eseguiti presso il depuratore urbano nel 2007, quando la depurazione non veniva eseguita da AQP ma dal Comune e quando i canoni di depurazione venivano introitati da AQP. Pertanto le cifre elencate in tale delibera non sono frutto di alcun lavoro di questa amministrazione ma di un semplice diritto riscattato.
Come avrete avuto modo di apprendere in quest’anno, l’iter amministrativo richiede tempo. L’idea di riutilizzare i reflui di depurazione in agricoltura è iniziata nel giugno 2013, quando io, come referente alle problematiche del depuratore urbano e come presidente del Comitato Aria Pura (Primo comitato a sollevare le problematiche dei cittadini e dei commercianti di zona), ho partecipato ad un seminario presso lo IAM di Valenzano. Dopo numerosi incontri si è giunti, insieme con l’assessore regionale all’Agricoltura Nardone, a presentare una candidatura, congiunta con Acquaviva, ma con Gioia del Colle capofila, per il progetto di riutilizzo delle acque di depurazione, chiedendo un finanziamento totale tra i due comuni di circa 8 milioni di euro.
Congiuntamente al finanziamento del progetto di riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, si è portato avanti il progetto di rinnovo del depuratore cittadino, all’epoca sequestrato con facoltà di uso e vera spina nel fianco per Gioia del Colle, non dimensionato adeguatamente per carico organico e per abitanti equivalenti, motivo per cui l’area risultava irrespirabile per i cattivi odori. Ho avuto numerosi incontri con i responsabili della depurazione di AQP e con i responsabili di PURA srl, per risolvere la questione delle autorizzazioni allo scarico nei confronti dei caseifici. Il progetto di ammodernamento riguardava anche la copertura delle vasche, come nei comuni limitrofi, e l’accorpamento del depuratore cittadino con il depuratore della zona PIP, uguale al primo nel funzionamento ma con potenzialità di 8.000 abitanti equivalenti, che aggiunti ai 28.000 abitanti equivalenti del depuratore cittadino, avrebbero permesso di soddisfare le esigenze depurative del nostro comune. Con questo ampliamento, il processo depurativo sarebbe culminato con un ulteriore trattamento di affinamento e il successivo riutilizzo delle acque, con possibilità in caso di acqua in eccesso, di confluire il refluo finale in Lama Delle Vigne, candidata a finanziamento, anche in questo caso già avviato, per l’ampliamento di 5 ettari e il miglioramento dello stesso recapito. Questo percorso è stato lungo e difficile anche in virtù della mancata autorizzazione allo scarico per SIERA, impianto di depurazione del siero.
Il finanziamento per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue, rallentatosi con il commissariamento, si è concluso nel Gennaio 2016 con l’approvazione del finanziamento da lei citato e che attribuisce a questa amministrazione, di 3.640.000,00 per il riutilizzo delle acque reflue e 4.400.000,00 per l’ammodernamento del depuratore urbano. I lavori di ammodernamento sono iniziati nel settembre 2016 e ad oggi sono quasi terminati, ma della copertura e dell’accorpamento non vi è traccia. Precisando che i lavori non sono stati eseguiti dal Comune di Gioia del Colle (unico proprietario del depuratore) ma da AQP che rimane gestore, ritengo che, in quanto proprietari dell’opera, l’amministrazione debba supervisionare il processo di ammodernamento e conoscerne lo stato di avanzamento.
L’altro problema che insiste ancora oggi sul depuratore urbano è l’aumento delle portate nei periodi di pioggia abbondante. La passata amministrazione, insieme con la regione, pensò bene di candidare Gioia del Colle con la misura 4.2.4 PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI, con finanziamenti di oltre 10 milioni di euro, spalmati per la mitigazione del rischio idraulico che insiste nella zona sud abitata dell’aeroporto militare, zona nord-est e zona nord-ovest di Gioia del Colle, inserito da voi nel piano triennale delle opere pubbliche. A questo si aggiungono i progetti sviluppati con il consorzio di bonifica sulla vasca di accumulo delle acque nei pressi della Termosud, dopo aver chiuso un contenzioso lungo quasi 30 anni.
Riassumere in poche righe il percorso fatto e i risultati ottenuti è molto riduttivo, i progetti innovativi intrapresi per risolvere le questioni legate alla depurazione sono tanti e a lungo termine, ma ricordare da dove si è partiti e ammettere di aver ereditato, in questo ambito, una situazione positiva e ben avviata al cambiamento, penso sia doveroso e rispettoso.
Vorrei ricordare, inoltre, che ogni amministrazione eredita il lavoro delle amministrazioni precedenti e considero poco onorevole il voler usare a proprio favore gli aspetti positivi (vedi finanziamenti citati) e rimarcare alla cittadinanza di aver ereditato solo debiti. Pensate di aver ereditato solo voi dei debiti? E Il lavoro delle persone oneste che vi hanno preceduto, non conta?
A onor del vero, a inizio mandato, l’amministrazione Povia approvò debiti fuori bilancio per circa 4 milioni di euro: 2 milioni per la Spes, circa 300.000,00 per la piscina comunale e successivi circa 1.500.000,00 di mutuo con il credito sportivo e sentenza definitiva di 1.300.000,00 della Meridional Grigliati, più altri debiti fuori bilancio.
Pur non facendo parte né dell’opposizione interna al consiglio né quella esterna, penso che questo Paese, come ripetuto anche da voi, meriti verità. Motivo per cui, leggendo il post, sono rimasto perplesso, ripensando al lavoro fatto per risolvere la questione depuratore, ma soprattutto a coloro che ti affiancano nel lavoro e fingono di non sapere, pur conoscendo gli avvenimenti, e ho pertanto deciso di rettificare e rivendicare il lavoro svolto da me, con il supporto dell’amministrazione e del sindaco.