aggiornato il 27/12/2022 alle 11:31 da

I presepi di Sorino conquistano il Vaticano

L’arte del presepe nostrano sbarca a Roma, in San Pietro, per la terza volta. Luigi Sorino ha conquistato da tre anni l’esposizione internazionale “100 presepi in Vaticano”. Insomma la sua opera è stata selezionata anche quest’anno tra le migliori 100 natività del mondo.

Ha 74 anni. Ha vissuto a Roma e per professione conduceva i treni. Suo padre e suo nonno però erano falegnami. Dunque in lui si è risvegliata questa passione che porta nel sangue.

Per anni aveva fatto solo piccoli lavori, come alcune piccole culle del bambinello regalate ai parenti. Galeotta per il salto di qualità fu una pulizia di spiaggia Susca, organizzata dal professor Stefano Carbonara poco prima del lockdown. Mentre puliva il tratto di costa dalla plastica notò alcuni tronchi dalle forme particolari, abbandonati dalle onde. Li prese e portò nel suo laboratorio sotto casa. Durante la pandemia inizio a lavorarli e ritagliarli per trasformarli nel palcoscenico delle sue natività.

Sono nati così i Presepi marini. Sono chiamati in questo modo perché il materiale che ne costituisce il paesaggio è legno portato dal mare. Un po’ una tradizione per la storia religiosa di Monopoli che è devota alla Madonna della Madia. La Madonna arrivata dal mare su zattere di legno che secondo il racconto servirono a completare la costruzione della Cattedrale.

I personaggi invece li ha acquistati online come le luci che illuminano le sue opere. L’erba decorativa viene invece dalla montagna, dal Trentino. Oggi ha uno spazio espositivo in via Magenta. Qui sono presenti alcuni dei sessantotto presepi realizzati dall’artista nostrano. La storia della natività viene immersa in questi tronchi e materiali dalle forme particolari, complesse, suggestive. «Io ritagliavo – racconta Sorino – la parte più strana, più ingarbugliata dei tronchi».

Le opere di Sorino sono anche acquistabili. Hanno un costo variabile tra i 60 e i 150 euro. Prezzi molto bassi per opere artigianali. Spiega Luigi Sorino: «Io considero l’albero di Natale un elemento commerciale. Quando ero piccolo io c’era il Presepe. Io sono nato con il Presepe. L’albero non esisteva. Per me il Natale è il Presepe».

Soprattutto c’è grande soddisfazione per l’esposizione della sua opera in Vaticano. Un risultato inatteso nato grazie al figlio che ha voluto tentare di iscrivere le opere del papà a questa selezione. Un risultato ottenuto grazie alla qualità all’artistica, all’originalità visiva e all’uso di materiale riciclato. Quest’anno ha scelto la location nel centro murattiano per mostrare i suoi capolavori, ma ha già esposto i suoi presepi a San Salvatore nel 2020 e l’anno scorso a Polignano.

© Riproduzione riservata 27 Dicembre 2022

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