NOCI – Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un soggetto contiguo a organizzazioni criminali del barese (in particolare al clan Parisi di Bari – Japigia), che ha accresciuto il proprio patrimonio in modo ingiustificato e occulto, ricorrendo all’intestazione fittizia di beni a terzi. La misura cautelare personale trae origine da un’attività investigativa, eseguita dai finanzieri del Gico di Bari sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, avviata per accertare le responsabilità delittuose derivanti dalla costituzione di una società a responsabilità limitata avente sede a Noci, operante nel settore alimentare. I finanzieri hanno accertato che un pregiudicato nocese, Angelo Locorotondo, di 37 anni, nella consapevolezza di poter essere sottoposto a un procedimento di prevenzione patrimoniale, e al fine di eluderne l’applicazione, ha attribuito fittiziamente a terzi l’intestazione delle quote sociali di una società. E’ stato appurato, infatti, che il pregiudicato nocese risulta essere il reale amministratore della società in quanto ne determina, in modo autonomo ed esclusivo, tutti gli atti di gestione, dettando disposizioni e direttive anche ai formali intestatari, sino ad arrivare a gestire e coordinare i dipendenti, le assunzioni, i pagamenti dei fornitori, tanto da poter affermare che egli riveste la qualità di socio “occulto” nella compagine societaria, il tutto in assenza di qualsiasi rapporto formale e giuridico con la società. Gli “apparenti” soci/amministratori, invece, figurano unicamente quali soggetti interposti che esercitano in concreto funzioni accessorie e marginali. Dalle indagini è stato possibile ricostruire anche la disponibilità indiretta, da parte del pregiudicato nocese, di un punto vendita di prodotti alimentari ubicato in Putignano (ora non più attivo) e due esercizi commerciali ubicati in Fasano, operanti nel commercio al dettaglio di calzature e confezioni per bambini. Anche per tali esercizi commerciali è stata accertata la fittizia intestazione a terzi, consapevoli che il loro ruolo formale era preordinato ad agevolare il pregiudicato nocese a eludere l’applicazione di misure ablative del sequestro o confisca. Per tale ragione, sia il pregiudicato nocese (effettivo titolare dei beni) che i fittizi intestatari sono stati sottoposti a indagine per trasferimento fraudolento di valori (articolo 12 quinquies della legge 356/92). Per il solo pregiudicato nocese è stata disposta la sottoposizione agli arresti domiciliari.
Trasferimento fraudolento di valori, arrestato pregiudicato 37enne
© Riproduzione riservata 04 Ottobre 2016