aggiornato il 26/06/2023 alle 18:13 da

A Polignano la raccolta firme per i referendum contro l’invio di armi e a favore della sanità pubblica

A Polignano a Mare, nelle date 1, 2 e 5-8 luglio, sarà allestito il banchetto per la raccolta firme a sostegno dei referendum “Italia per la Pace”. Si tratta di tre quesiti referendari presentati da due comitati promotori (Generazioni Future e Ripudia la guerra) e pubblicati in Gazzetta Ufficiale lo scorso marzo. Due quesiti chiedono l’opinione degli italiani sull’invio di armi in teatri di guerra, che è ciò che sta accadendo attualmente nell’ambito del conflitto russo-ucraino. Un terzo quesito verte sull’ingerenza degli interessi privati nella pianificazione della sanità pubblica. La raccolta firme è iniziata ufficialmente il 22 aprile. Fino al 21 luglio è necessario raccogliere almeno 500.000 firme per poter chiedere l’indizione dei referendum. Moltissimi attivisti in tutta Italia si stanno mobilitando affinché l’iniziativa vada a buon fine.

“A marzo del 2020 siamo piombati nell’emergenza sanitaria, che ci ha colto del tutto impreparati e per più di due anni ha tinto le nostre vite di toni surreali. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito al progressivo smantellamento della sanità pubblica e l’epidemia di Covid 19 ha trovato terreno fertile per poter dare il colpo di grazia. Come sarebbe andata, invece, se le decisioni in materia sanitaria fossero realmente prese nell’interesse pubblico? Non sarà il caso adesso, dopo che questa tristissima vicenda ha mostrato tutte le debolezze di un sistema sanitario pubblico assai inefficiente, di ripensare una sanità pubblica non soggetta a conflitti d’interesse di sorta?- dice Valeria Uva, attivista di “Italia per la Pace”. A febbraio del 2022 siamo passati, senza soluzione di continuità, dall’emergenza sanitaria a quella bellica. Anche in questa nuova e infelice circostanza sono piovute dall’alto decisioni che hanno un fortissimo impatto sugli individui e sull’intera società. La decisione sulla partecipazione attiva dell’Italia al conflitto russo-ucraino mediante sanzioni alla Russia e l’invio delle armi all’Ucraina è stata presa da un governo tecnico (Draghi) e confermata dal successivo governo (Meloni), risultato a sua volta dalle elezioni politiche che hanno registrato un’affluenza alle urne tra le più basse della storia della Repubblica italiana. Che decisioni di una tale portata per la popolazione riflettano la volontà popolare (il che è normalmente garantito da un certo grado di rappresentatività degli organi legislativi) appare in questo caso alquanto discutibile. Sembra, infatti, che i sondaggi dicano esattamente il contrario. È arrivato il momento (non è mai troppo tardi…) di esprimere la propria opinione, qualunque essa sia. È arrivato il momento di uscire dallo stato mentale di emergenza perenne, che genera terrore, immobilizza il pensiero critico e permette di imporre ai cittadini decisioni autoritarie, affatto democratiche. Un referendum è lo strumento che può permetterci di riappropriarci di ciò che è nostro e che, a mio parere, ci stiamo lasciando sfuggire di mano: la sovranità. Se la volontà popolare viene palesemente disattesa dalla classe dirigente, i cittadini possono ricorrere allo strumento referendario per rivendicare la propria partecipazione alla cosa pubblica. Per questo motivo è estremamente importante che il popolo esprima la propria opinione rispetto a due enormi temi, quali sono la guerra e la sanità pubblica, mediante un referendum, che, molto meglio di un sondaggio, permette di “certificare” la volontà di ogni singolo cittadino”.

A Polignano, oltre ai banchetti di luglio, è possibile firmare a sostegno dei tre quesiti referendari anche presso l’Ufficio elettorale.

Tutte le informazioni in merito alla raccolta firme e ai quesiti referendari sono disponibili sui siti dei comitati promotori: www.generazionifuture.org e www.referendumripudialaguerra.it

Per contattare il comitato locale, è possibile scrivere a: italiaperlapacebari@gmail.com

© Riproduzione riservata 26 Giugno 2023

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