CASTELLANA – Può un cadavere rimanere per circa mezz’ora all’aperto, nel cuore della notte, al freddo e sotto la pioggia per colpa di un’auto parcheggiata male? La vicenda, che trasuda vergogna e indignazione, si è verificata nei giorni scorsi all’ospedale di Putignano. Al pronto soccorso del “Santa Maria Angeli” viene trasportato un anziano castellanese in gravi condizioni di salute, l’uomo non ce la fa e si spegne poco dopo. La salma, quindi, deve essere trasferita dal pronto soccorso all’obitorio. E qui iniziano i problemi. La rampa che conduce all’obitorio, peraltro unica via di accesso, è ostruita da un’auto parcheggiata. Il personale del pronto soccorso, un paio di persone, prova ad aggirare l’ostacolo ma la lettiga e il cadavere rappresentano un peso notevole e desiste. Qualcuno prova a rintracciare l’automobilista indisciplinato (per usare un eufemismo). Inutilmente, però. Nel frattempo, passa circa mezz’ora e la salma resta al freddo, all’aria aperta e sotto la pioggia. A questo punto si torna indietro, verso il pronto soccorso, e si decide di sostituire la lettiga con una barella più leggera e maneggevole. Con questa operazione si riesce a superare l’ostacolo, sollevando la barella e aggirando l’auto. Sono passati circa 45 minuti e la salma può finalmente raggiungere l’obitorio. L’auto, invece, resta impunemente parcheggiata dove non avrebbe potuto essere e il suo proprietario, come niente fosse, l’avrà recuperata il mattino dopo. Non sarebbe stato più giusto chiamare carabinieri e carroattrezzi, per multare l’automobilista e far rimuovere l’auto? L’attesa, che c’è stata comunque, in quel caso forse avrebbe avuto più senso. Sarebbe stata una lezione ad avere più rispetto. Di tutti. Anche dei morti.
L’auto blocca l’ingresso dell’obitorio, il cadavere resta al freddo
© Riproduzione riservata 07 Novembre 2014
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