aggiornato il 06/02/2023 alle 11:31 da

Chiudiamo il cerchio, storia di maternità e di accoglienza

Nella Sala delle Armi del Castello Angioino,la professoressa Sabrina Linsalata, ha presentato la sua opera prima “ Chiudiamo il cerchio”, edito da Fantasy Editrice. L’evento, patrocinato dal Comune di Mola e promosso dall’associazione Alma Terra, ha visto la partecipazione di un pubblico attento ed interessato. Ha dialogato con l’autrice il giornalista e scrittore Roberto Alberghetti.

Il libro racconta una intensa storia di accoglienza e di inclusione, che coinvolge Sabrina Linsalata in prima persona, dal momento in cui decide di adottare un figlio. “Chiudiamo il cerchio – ha sottolineato Alberghetti– è, sostanzialmente, un saggio sulla capacità di prendersi cura dell’altro nel suo senso più profondo “.

È una lettera/ diario di una madre che si disvela alla sua ragione di vita. Abbiamo chiesto all’Autrice:

Cosa spinge una donna a condividere con l’Universo mondo il proprio progetto di genitorialità?

Nonostante il mio carattere introverso e la mia innata riservatezza, devo confessare che questa condivisione con l’universo mondo mi è piaciuta proprio tanto. Il beneficio che ne ho tratto, durante la scrittura, è stato un dono senza pari, soprattutto per la sua valenza catartica a più livelli. Ho potuto, infatti, ripercorrere, scrivendo, tutti gli eventi di un decennio della mia vita che si sono avvicendati troppo velocemente per averli potuti assaporare, analizzare e capire fino in fondo, mentre li vivevo.

In che modo questa condivisione l’ha aiutata?

Questa condivisione mi ha dato la possibilità di trovare il coraggio di rivelare tutto ciò che questo percorso d’adozione ha percepito come doloroso, irrispettoso, deludente: valutazione molto difficile da fare in itinere, in quanto le energie mentali erano sempre da economizzare e destinare a elementi prioritari.

Come questa sua narrazione autobiografica l’ha avvicinata al lettore?

Questa condivisione mi ha dato, anche, la possibilità di offrire un messaggio finale che ogni lettore vorrà interpretare a modo suo, senza giudicarlo, in quanto a parer mio la scrittura biografica non deve mai essere prevaricatrice; di contro dovrebbe indicare una strada, specificando che non è l’unica, non è certo la migliore, ma solo una delle tante che il lettore può percorrere e personalizzare a suo piacimento

 Come la vostra coppia ha vissuto il cambiamento? 

La nostra coppia ha vissuto il cambiamento, sperimentando sulla propria pelle il desiderio di rinascere e la volontà del prendersi cura, apprezzando tutte le preziose consapevolezze di un percorso ricco di emozioni.

Come si manifesta l’equilibrio che ora la vostra famiglia ha raggiunto?  

In realtà la nostra famiglia non ha mai raggiunto un equilibrio, in quanto, come tutti i genitori, io e mio marito viviamo continuamente un altalenarsi di momenti diversi fra loro. Ci stiamo solo allenando a rialzarci con maggiore abilità dopo le inevitabili cadute. L’unico nostro punto di forza è di aver fatto pace con il passato e di averlo raccordato con il nostro presente, per guardarlo con maggiore serenità.

 In concreto, come si realizza il vostro” Chiudiamo il cerchio”?

Chiudere il cerchio ha richiesto tanta forza, volontà e determinazione. È stato un lungo progetto che ha dato un valore in più alla nostra famiglia. Siamo riusciti a dare una nuova identità ad ogni protagonista del passato, deprivandolo di colpe e di accuse e sciogliendo il rancore legato a vicende troppo dolorose. Abbiamo svuotato la zavorra che ci portavamo dietro e ci affaticava. Ora indossiamo al polso solo un leggero braccialetto con cinque pietre luminose.”

© Riproduzione riservata 06 Febbraio 2023

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