aggiornato il 30/08/2023 alle 11:01 da

In Ucraina per recuperare opere d’arte

È molese Paola Ciaccia, la restauratrice che fa parte del team di REA- Restauro ed Arte, recatosi in Ucraina nello scorso luglio, con lo scopo di mettere in salvo alcune opere di Street Art nella municipalità di Borodyanka. La REA è un’azienda che opera nel campo della manutenzione, della conservazione e del restauro dei beni artistico-architettonici ed ha ricevuto la commissione direttamente dal Dipartimento Culturale della comunità territoriale di Borodyanka.

La dottoressa Paola Ciaccia è restauratrice da quasi 20 anni; dal 2014 vive a Milano e lavora per la REA-Restauro ed Arte, che ha sede a Pavia.

Abbiamo pubblicato l’intervista alla restauratrice nel numero di Fax di sabato.

Ci può spiegare come è avvenuto il suo coinvolgimento in questa operazione?

Con il supporto della Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina e di FederCamere, Alessandro Cini, CEO di REA, e l’amministrazione ucraina hanno firmato un memorandum di collaborazione specifico per il supporto nel salvataggio delle opere di street art presenti nel Comune. In questa fase il mio titolare si è recato in Ucraina, dove ha potuto visionare le opere che C215 e di Bansky avevano realizzato subito dopo i primi bombardamenti.

Ci dice i nomi dei colleghi che l’hanno accompagnata in Ucraina?

Eravamo il mio titolare, Alessandro Cini, io e una specialista esterna, esperta di Street Art, Maria Colonna.

Qual è stata la richiesta specifica che vi è stata fatta?

Le comunità ucraine, in questa fase, dovendo demolire i palazzi pericolanti della periferia della città, per poter ricostruire il prima possibile nuovi alloggi per gli sfollati, hanno chiesto a noi, in quanto ditta specializzata, di intervenire per rimuovere e mettere in sicurezza le opere.

Come pensate di intervenire?

La procedura è standard: messa in sicurezza, distacco delle opere e, successivamente, restauro. Sia sulla Ginnasta che sul Davide e Golia di Banksy sono già stati svolti, su lacerti di muro, numerosi interventi, come il consolidamento della pellicola pittorica e la pulitura con spugne termiche. Purtroppo, a causa del mal tempo non è stato possibile portare a termine i lavori, anche se sono state salvaguardate sotto un gazebo. Lo stesso vale per le opere di C215, che, comunque, sono state già tutte staccate e ricollocate nella piazzetta centrale di Borodyanka, dove è stata attivata la prima fase di restauro.

Quante opere sono presenti?

In tutto sono undici: nove dell’artista francese C215 e due di Banksy, considerando sia quelle interne agli edifici, che quelle realizzate sui muri esterni.

Qual è la mission del vostro progetto?

In quelle città c’è un patrimonio importante, che va salvaguardato. Il fine ultimo del nostro intervento è di creare un Polo Museale Diffuso, un’esposizione permanente, fruibile, ma protetta, anche se all’aperto, in quanto sono opere davvero importanti. Le comunità coinvolte dovrebbero, secondo noi, diventare un vero e proprio punto di riferimento artistico. Il nostro team è in cerca di un luogo in cui conservare queste opere. Al momento la collocazione ideale sembrerebbe essere la Casa della Cultura, alla quale verrebbe affiancato uno spazio esterno coperto. La Casa della Cultura oltre a costituire un valido supporto per l’esposizione, potrebbe ospitare spazi destinati a bookshop e a tutte le attività culturali connesse al museo.

A chi andrebbero i proventi del Museo?

I proventi del museo finanzieranno inoltre le opere di ricostruzione della città e della regione, e contribuiranno, nel momento della pace, ad attirare turismo nella regione e a supportare la ripresa di tutto il settore turistico e culturale della zona.

Chi finanzia il vostro progetto?

La Camera di Commercio di Torino è partnership, anche se il primo” viaggio” lo abbiamo già effettuato su base volontaria, in quanto non completare i lavori entro l’estate implica la sicura perdita delle opere, soprattutto a causa delle necessarie demolizioni dei palazzi. Noi cerchiamo sponsor: finanziatori piccoli o grandi, che credano nel nostro progetto e ci supportino economicamente.

A chi ci si può rivolgere, volendo supportare l’iniziativa?

Coloro, che sono interessati a finanziare l’intero progetto di recupero o parte di esso, sono pregati di contattare CCIPU a relazioniesterne.it@ccipu.org o chiamare al numero 011 19471880.

© Riproduzione riservata 30 Agosto 2023

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