aggiornato il 09/04/2014 alle 14:04 da

Omicidio Bruna: Rai Uno e Canale 5 dalla madre della parrucchiera assassinata

liliana baldoMOLA – Aggiornamento dell’11/04: Rai Uno e Mediaset in questo momento stanno per iniziare le dirette da Polignano a Mare. Per Canale 5 la diretta è stata organizzata a casa della zia di Bruna Bovino ma sarà presente la mamma Liliana con il suo avvocato, Alberto Cantatore. Invece La Vita In Diretta, Rai Uno, trasmetterà dalla casa di Liliana Baldo (madre dell’estetista assassinata) dove invece ci sarà la zia. Entrambe le trasmissioni si terranno intorno alle 16:00, praticamente andando a coprire la stessa fascia.

Aggiornamento ore 16.45: Colpo di scena. Mediaset ha sospeso l’intervista a Lilina Baldo la madre dell’estetista 29enne assassinata quattro mesi fa nel suo centro di bellezza. Era già tutto pronto per la diretta come dimostra la foto scattata al furgone attrezzato per il satellitare,  quando è arrivato l’ordine di sospendere ogni cosa. Da alcune indiscrezioni sembra che ci siano stati problemi per cui la D’Urso ha preferito dirottare il programma sul caso di Yara Gambirasio, la 13enne assassinata mentre tornava a casa dalla palestra. Se le cose stanno così l’intervista alle sorelle Baldo andrà in onda domani pomeriggio.

Aggiornamento del 10/04: Le telecamere di “Pomeriggio 5”, la trasmissione di Barbara D’Urso, sono già a casa delle sorelle Baldo, mamma e zia di Bruna Bovino,  per la diretta di oggi alle ore 16:00. Dopo le anticipazioni a Telenorba, ora in molti si aspettano che Liliana Baldo,  la mamma dell’estetista assassinata, vuoti il sacco. Così tutto il paese si sta già sintonizzando su canale 5.

09/04: Nella giornata di oggi militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari – Reparto Operativo Nucleo Investigativo hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari dott. Di Paola l’8 aprile scorso nei confronti di Antonio Colamonico, ritenuto responsabile dell’omicidio di Bruna Bovino e di incendio aggravato. Il cadavere carbonizzato dell’estetista fu rinvenuto nel tardo pomeriggio del 12 dicembre 2013 da personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari – intervenuto in seguito ad una segnalazione di incendio – a Mola di Bari, all’interno del centro estetico Arwen, gestito dalla vittima. Secondo la ricostruzione del consulente tecnico medico-legale, Bruna fu colpita dapprima al capo (riscontrate lesioni alla nuca e al cuoio capelluto) e al volto e successivamente, con uno strumento da punta e da taglio (forbice di piccole dimensioni), alla nuca, al collo (riscontrate plurime lesioni in regione retroauricolare e cervicale) e alla regione toracica posteriore alta, per essere infine strangolata.
La misura della custodia carceraria è stata richiesta da questa Procura della Repubblica, che ha coordinato una complessa attività d’indagine, delegata a militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari R.O.N.I. e articolatasi anche attraverso numerose assunzioni di persone informate sui fatti, operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale, acquisizione dei c.d. tabulati telefonici e l’esecuzione di consulenze tecniche, così da pervenire alla configurazione di un quadro di gravità indiziaria nei confronti di Colamonico, persona coniugata che intratteneva da tempo con la vittima una relazione sentimentale (le acquisizioni d’indagine provano tuttavia che, nel pomeriggio in cui fu consumato l’omicidio, Colamonico aveva manifestato alla donna la volontà di mettere fine al rapporto).
Le univoche e convergenti risultanze delle consulenze tecniche (la consulenza medico legale in seguito ad esame autoptico e quella eseguita sulle lesioni riscontrate sulle mani di Colamonico, la consulenza tecnica sulle tracce biologiche e sull’estrapolazione dei profili molecolari del Dna, affidata ad esperto del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, la consulenza sulle cause e modalità di propagazione dell’incendio e quella sugli apparecchi cellulari e sul computer della vittima) hanno confortato le acquisizioni orali e documentali, costituite soprattutto dall’audizione delle persone che ebbero contatti nella giornata del 12 dicembre 2013 con le utenze cellulari in uso alla vittima e dalle risultanze dei tabulati telefonici. In particolare:
– l’orario della morte della donna, collocato “intorno alle ore 16,30” (relazione di c.t. medico-legale), è risultato del tutto compatibile con la presenza di Colamonico all’interno del “Centro estetico ARWEN”, essendo stato accertato che l’uomo – il quale aveva richiesto telefonicamente al coniuge di essere prelevato da Mola di Bari con l’autovettura – si allontanò dall’abitato in orario successivo alle ore 17,26;
– le lesioni accertate sulle mani di Colamonico – che il consulente tecnico ha ritenuto di due tipi, “… come esito di ustioni indotte da mezzo urente, ovvero da un mezzo liquido con alta densità” ed altre “catalogate come escoriazioni superficiali” attribuibili ad “unghiature” e “graffiature” – sono risultate, per un verso, compatibili con l’incendio cagionato, nella fase finale dell’azione delittuosa, dal Colamonico nel tentativo di cancellarne le tracce e, sotto altro profilo, sono riscontrate dall’estrapolazione dalle unghie e dal materiale subungueale di pertinenza della vittima… dell’aplotipo Y (Dna esclusivamente maschile)… perfettamente sovrapponibile a quello di Colamonico Antonio” (consulenza tecnica sul materiale biologico), circostanza quest’ultima che accredita un vano tentativo di difesa posto in essere dalla vittima, e/o anche una reazione della donna alla volontà di abbandono del rapporto manifestata dall’uomo;
– l’estrapolazione dalla traccia di sangue riscontrata nel vano bagno (ambiente separato da quello in cui fu consumato l’omicidio ed appiccato l’incendio) sulla “mensola porta oggetti specchio” (reperto acquisito dalla Sezione Investigazioni Scientifiche – R.O.N.I. Comando Provinciale Carabinieri di Bari) “di una miscela genetica riconducibile… alla vittima Bovino Bruna ed all’indagato Colamonico Antonio” (consulenza tecnica sul materiale biologico) è compatibile con le operazioni di lavaggio delle tracce di sangue – proprio e della vittima – eseguite dal Colamonico all’interno del bagno, dopo la consumazione dell’omicidio.

© Riproduzione riservata 09 Aprile 2014

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