MOLA – Anche un molese tra i coinvolti nell’indagine della sanità, che, tra l’atro, ha portato all’arresto di 5 persone, tra cui imprenditori e manager ASL Bari, con sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari. è stata data esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP dr. V. Fanizzi nei confronti di 5 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di turbativa d’asta, corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, falsità materiale in atti pubblici su richiesta avanzata dai PP.MM. dott.ssa Desirè Digeronimo, dott. Marcello Quercia e dott. Francesco Bretone nell’ambito dell’inchiesta sulla Sanità pugliese condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e del ROS. L’attività di indagine, in particolare, ha consentito di far luce su un torbido ed illecito intreccio fra il management sanitario e l’imprenditoria operante nel settore con il coinvolgimento dell’ex Assessore Regionale alle politiche della Salute TEDESCO Alberto, nei cui confronti sono al vaglio degli inquirenti ulteriori vicende sospette. In particolare, l’inchiesta ha riguardato le milionarie gare pubbliche indette dalla ASL di Bari per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti nelle strutture sanitarie ed amministrative dell’ente e per il completamento delle attrezzature dell’IRCCS Gioanni Paolo II-Oncologico di Bari (lotto 2 e 4). Le indagini hanno consentito di evidenziare l’illecita ingerenza degli indagati a sostegno degli interessi economici. A seguito della richiesta avanzata dalla Procura è stata emessa dal GIP ordinanza cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari nei confronti del molese Nicola Del Re, 61enne, dirigente ASL Bari; Francesco Petronella, cl.1957, imprenditore, titolare di fatto della società a r.l. VI.RI.; Michele Columella, legale rappresentante della società a r.l. VI.RI.; Antonio Colella, cl.1948, già capo Area Gestione Patrimonio ASL Bari e Filippo Tragni, cl. 1959, dirigente ASL Bari. Pur confermando i gravi indizi di colpevolezza, non è stata accolta dall’ufficio GIP per difetto di esigenze cautelari la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura nei confronti di RUBINO Elio e MALCANGI Mario; parimenti è stata rigettata la richiesta di misura interdittiva nei confronti della società VI.RI. srl ex D.lgs 231/01 per insussistenza del contestato reato di truffa aggravata. Avverso detti provv. di rigetto la Procura promuoverà appello presso il Tribunale della Libertà. Nei confronti di Alberto Tedesco, la Procura non ha avanzato allo stato richiesta di misura cautelare essendo al vaglio ulteriori episodi di indebite ingerenze nella gestione della cosa pubblica.
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