aggiornato il 14/03/2014 alle 16:25 da

Esplorati gli ambienti interni del Bastione di piazza XX Settembre

MONOPOLI – Non una semplice cisterna ottocentesca rivestita di coccio pesto. Come più volte ipotizzato dalla dott.ssa Miranda Carrieri della Soprintendenza Archeologica, sotto il Bastione del Re Ferrante in piazza XX Settembre sono ancora oggi conservati e ben visibili gli ambienti interni dal più grande torrione della cinta muraria cinquecentesca. Questa mattina la conferma, a seguito della tanto attesa ispezione di quella cisterna, creata nell’Ottocento assieme alla canalina di raccoglimento e deflusso delle acque piovane, dopo l’abbattimento delle mura che hanno lasciato spazio al murattiano. A calarsi giù per la bocca della cisterna, imbracate con corde collegate ad un argano di sicurezza, con l’ausilio di due operai, sono state l’archeologa che sta seguendo le indagini in piazza XX Settembre, la dott.ssa Carmela D’Auria, e la dott.ssa Miranda Carrieri. “Dalla cisterna, ad una profondità di circa 7 metri, è possibile visitare gli ambienti interni del bastione – ha spiegato a Fax la dott.ssa Carrieri subito dopo l’esplorazione – di cui si vede bene la struttura circolare. Sono ambienti grandi, con un diametro massimo misurato di 15 metri. Ci sono due scale elicoidali concentriche, che sono state tombate, ed una cannoniera che va verso Ovest, contro il fossato. C’è anche una grande nicchia. Ed abbiamo ritrovato persino i resti di un’anguilla, che veniva spesso utilizzata nelle cisterne per tenerle pulite. Ora occorrerà fare un rilievo più accurato per poter avere una planimetria dell’interno e chiederò anche che si facciano delle riprese perché sono testimonianze che appartengono alla città, di cui occorre lasciare traccia”. Difficile dire se l’interno del Bastione del Re Ferrante possa un giorno essere reso fruibile e visitato. Le scale originarie, infatti, sono state chiuse con la nuova pavimentazione. E soprattutto bisognerebbe trovare altri fondi a disposizione. Peccato, però, si è dovuto attendere quasi un anno per poter esplorare la cisterna, la cui prima apertura dell’imboccatura risale al 18 aprile 2013. “Non era un’operazione prevista nel progetto – ha dichiarato a Fax l’ing. Daniele Contento, collaboratore dell’arch. Sgobba, direttore dei lavori – per cui abbiamo dovuto attendere l’approvazione della variante, nonché porre in essere tutte le misure preventive per la sicurezza”. Di certo, anticipare quest’operazione di qualche mese avrebbe significato agevolare le indagini archeologiche, nonché accorciare i tempi di realizzazione della piazza. Intanto la ditta Pasquale Alò rassicura che, fatta salva l’area del torrione, i lavori di piazza XX Settembre saranno ultimati entro fine aprile.

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© Riproduzione riservata 14 Marzo 2014

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