MONOPOLI – La rabbia e l’indignazione. E’ stato affidato ad uno striscione sul quale capeggiava la scritta “Sindaco noi non siamo il borgo… che ci asfalti per coprire le malefatte”, lo sfogo degli ex dipendenti dell’opificio Eco Leather che questa mattina hanno manifestato sotto Palazzo di Città allo scopo di sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza sul “dramma occupazionale” derivato dal ridimensionamento operato dall’azienda di D’Apolito a fine 2014 e che ha portato al licenziamento di 165 persone. Pur consapevoli dell’irreversibilità delle decisioni prese, i lavoratori continuano a reclamare considerazione da parte dell’amministrazione comunale ma soprattutto chiarezza e giustizia, in particolar modo riguardo le modalità con cui è stata portata avanti la procedura di licenziamento collettivo per riduzione del personale. Sotto accusa, i criteri adottati per stilare l’elenco dei licenziati, che non avrebbero tenuto conto di carichi familiari e anzianità di servizio in favore di una non ben trasparente “infungibilità” professionale: “Richiedevamo e richiediamo tutt’oggi l’intervento del sindaco -ha detto Onofrio Biasi, portavoce dei lavoratori licenziati- perché questa è una problematica del territorio di Monopoli, dove si è avuto soltanto l’illusione di aver creato occupazione. Quando sono finiti i sovvenzionamenti pubblici, si è fatto un ridimensionamento neanche così limpido perché non ha tenuto conto dei normali criteri di selezione del personale. Su 200 persone rimaste in azienda, l’80% sono operai di fuori Monopoli. Come mai non si ha interesse per i propri concittadini in una nostra realtà lavorativa dove noi abbiamo messo sacrificio, tempo e professionalità? Non abbiamo avuto la tutela di nessuno. Non stiamo cercando posti di lavoro. Siamo lavoratore onesti che si trovano fuori dall’azienda senza ragione e motivazione. Cerchiamo solo chiarimenti, considerazione e giustizia”. Gli ex dipendenti, stretti sotto la sigla dei Cobas con il rappresentante Bobo Aprile, hanno richiamato alla memoria la petizione popolare da più di 1000 firme ad opera del Comitato NO Licenziamenti Eco Leather per la convocazione di un consiglio comunale monotematico andata ignorata dalle istituzioni pubbliche nonostante si trattasse di un’azione preventiva alla bomba dei licenziamenti: “La problematica Eco Leather andava avanti da anni e si sapeva che lo scorso anno sarebbe arrivata ad un punto di non ritorno. Il signor sindaco se n’è fregato insieme a tutti gli amministratori perché evidentemente non li tocca da vicino” hanno proseguito in coro, dopo una fugace apparizione del Primo Cittadino che ha richiesto di rimandare l’incontro per un impegno a Bari. Nel corso della manifestazione, il consigliere regionale Giovanni Copertino, candidato del centrodestra alle Regionali di maggio prossimo, facendo riferimento ad un documento di ottobre 2014 nel quale l’amministrazione comunale richiedeva all’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli un tavolo di confronto sul tema Eco Leather andato ignorato, ha avvicinato i lavoratori per annunciare la convocazione di una task force sul tema.
Gli ex dipendenti della Eco-Leather protestano a Palazzo di Città
© Riproduzione riservata 22 Aprile 2015
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