aggiornato il 15/02/2022 alle 10:42 da

Monopoli saluta Cosimo Corbacio

Un militare esemplare. Schivo, riservato ed introverso ma disponibile e pronto ad aiutare il prossimo. Valori che ha dimostrato sul campo con la dedizione al lavoro, la cura e l’amore per la famiglia e gli affetti, con la genuina semplicità che lo caratterizzava e che era la sua invincibile forza. Di quell’umiltà che non conosce vanto, invidie, trionfalismi. Un uomo buono, strappato troppo presto a quella vita che aveva dedicato interamente alla moglie Valeria ed al figlioletto Antonio di 6 anni. Un carcinoma allo stomaco, scoperto a fine ottobre scorso, dopo la visita in Pronto Soccorso per dei dolori addominali, hanno tolto alla comunità monopolitana uno dei sui figli migliori. Cosimo Corbacio se n’è andato sabato, dopo aver combattuto la malattia a testa alta. Lui che era solito caricarsi il figlioletto in spalla e trascorrervi il tempo libero di rientro dalla caserma di Roma il fine settimana. Andavano a pesca, in bicicletta, papà e figlio. Quel bimbo di cui andava orgoglioso, cui ha riservato anche le ultime energie, qualche giorno prima di spirare, consegnandogli un ricordo indelebile ed un esempio che lo accompagni nella crescita. Un testamento della grandezza che si nasconde, molto spesso, dietro chi agisce senza spettacolarizzare. Cosimo era entrato nell’Esercito nel 2001 e svolgeva il ruolo d’autista; dopo 21 anni di servizio condite da cinque missioni in Kosovo, Albania, Bulgaria, Macedonia e Nassiriya, da Roma era stato destinato all’armata Pinerolo, caserma “Vitrani” di Bari, nella quale però non è mai riuscito ad arrivare. Ai funerali presso la chiesa del Sacro Cuore, i commilitoni lo hanno salutato col picchetto d’onore. Un’ultima attestazione dell’immensa stima per un uomo altruista e corretto, professionale, integerrimo così come veniva dipinto anche nella “documentazione caratteristica”, la valutazione militare che aveva accompagnato il benestare al trasferimento alla caserma più vicina a casa. Cosimo che è stato protagonista di un gesto solidale proprio nella sua Monopoli e che gli è valso una pergamena di riconoscimento consegnata dal sindaco Angelo Annese. Era maggio 2021 quando si lanciò in soccorso ad un anziano caduto nelle acque del porto, riuscendolo con la sola forza delle braccia a tirarlo su mentre si teneva con un piede sulla banchina e l’altro su un peschereccio. Un atto spontaneo che gli era sembrato normale, da non ostentare, consegnandolo al silenzio. Cosimo non amava mettersi in mostra eppure nella sua carriera militare di rischi ne aveva corsi tanti. Alcuni li ha confessati gli ultimi giorni. Come quando il mezzo su cui viaggiava fu attaccato mentre si trovava in territorio ostile. Ma Cosimo tornava a casa e sorrideva con un sorriso modesto, timido ma con lo sguardo che gli brillava quando con protezione, cura, sacrificio sapeva di aver fatto il proprio meglio per i suoi cari e per la comunità, per lo Stato che serviva. E così, in silenzio, con dignità, pur nell’ingiustizia inconsolabile di questa triste fine, ha lasciato la vita terrena donando un’eredità di qualità morali ed esistenziali che domani magari saranno del suo Antonio. E chissà che lo Stato Maggiore dell’Esercito non voglia rendergli un ulteriore grazie consentendogli d’ottenere una medaglia al merito civile.

© Riproduzione riservata 15 Febbraio 2022

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