aggiornato il 29/08/2023 alle 11:22 da

Anna e Michele, 60 anni d’amore

«Ci vol’ pacienz». Per arrivare a 60 anni di matrimonio con gli occhi che sorridono di Amore. Con la sua allegria e le sue battute Anna Mastronardi ci accoglie a casa ma soprattutto nella storia della sua vita. Insieme al marito Michele Angelo Busco con cui giovedì ha festeggiato le nozze di diamante. Una festa che continuerà domenica, con una celebrazione intima a casa e un pranzo privato in un ristorante con la famiglia, i quattro figli, i nipoti e i pronipoti.

«Pazienza» è la parola con cui i due sposi descrivono la formula magica che rende possibile un amore così duraturo. E pure ironia, aggiungeremmo noi, vedendoli insieme ridere e scherzare come ragazzini, mentre si godono il fresco del tardo pomeriggio estivo, seduti all’ombra di una bella casetta in pietra in contrada Balice. Si fanno battute reciproche su come il tempo è intervenuto a modificare il loro aspetto, poi mostrano le foto di quand’erano giovani.

«Entrambi eravamo belli da giovani», dice orgogliosa Nonna Anna. “Lui aveva i capelli ricci, racconta. Michele però la corregge, geloso della sua antica chioma: «I miei capelli erano tacche tacche. Andavo da un parrucchiere a Castellana Grotte per farmeli aggiustare». Michele era in effetti un giovane di bell’aspetto ed alla moda. Si sono conosciuti tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta: «Andava in giro in moto -ricorda Anna-. Non tutti avevano la moto all’epoca. Mio padre aveva un motore, ma era antico, ne cuzzet, lui aveva un motore da fanatico, un Gilera 98. E come tutti i giovani, per cercare le ragazze, la domenica faceva il giro delle Chiese in motocicletta». E mentre Anna racconta questa storia d’altri tempi, vengono in mente i divi di Hollywood degli anni Cinquanta, i belli a cavalcioni sui motori, che ci tenevano a sfoggiare una pettinatura perfetta. Anche Anna era molto bella. «Era simpatica, snella, bella», racconta Michele. Abitava al Virbo, mentre Michele in contrada Balice, in quella che oggi è tornata a essere la loro casa. Si sono incontrati per la prima volta davanti alla chiesa di San Michele al Virbo e si sono piaciuti subito. Una breve frequentazione prima della partenza per il militare per 18 mesi. L’unico contatto erano le lettere romantiche che, complice il postino, sono state abilmente nascoste ai genitori di Anna. Al ritorno, finalmente il matrimonio. Era il 24 agosto 1963. Anna aveva 19 anni. All’epoca non si era maggiorenni a quell’età e furono i genitori a mettere le firme per convalidare lo sposalizio. Anna è stata casalinga per tutta la vita. Michele ha fatto diversi mestieri. Ha anche “zappato la terra”, avverte quando inizia a parlare di tutte le sue attività. Al tempo in cui i due longevi sposi si conobbero, Michele faceva il muratore. Poi per trent’anni ha lavorato, fino alla pensione, alla Ceramica. Per arrotondare, durante gli anni Settanta, ha fatto anche lo scaricatore al porto. «Si lavorava di pic e pala», dice, cioè di piccone e pala. «Per prendere due case abbiamo fatto tanti sacrifici» confessa Anna ma senza cenno di rimpianto. Diversi sono stati i “nidi” del loro lungo amore. Da San Bartolomeo, al centro cittadino, per poi dopo la pensione tornare in contrada Balice, dove oggi vivono benissimo immersi nel verde. A portarli nel 1993 di nuovo in campagna, il desiderio di prendersi cura degli alberi d’ulivo ereditati dal padre di Michele. Francesco Busco, il padre dello sposo, è stata una figura importante per la vita politica della città. Per molto tempo consigliere comunale tra gli anni Sessanta e Settanta con sindaci come Remigio Ferretti e Angelo Menga. Invece Michele è stato sindacalista della Cisl. Intanto già nel 1965 nacque la prima figlia, Rosa; nel 1966 arrivà Francesco e quindi Palma e Piero. «La collaborazione per i figli e per tutto c’è sempre stata», dice Anna. Lui vanta le capacità della moglie con i figli: «Per i figli ha fatto bene». Oggi hanno otto nipoti e ben due pronipoti, il più grande ha tre anni. La forza di Michele e Anna è nella loro capacità di scherzare, di prendersi ancora in giro. Il marito spiega che quello che adora di sua moglie è che «va d’accordo con tutti». Lei aggiunge sul marito: «Non mi ha mai mostrato che mi vuole bene. Non è il tipo che ti dice ti amo. Però mi vuole bene, mi ha fatto sempre stare bene, ha dimostrato di tenerci a me». Sono persone che si fanno volere bene e lo si nota subito. «Alla Ceramica mi hanno sempre voluto tutti bene», dice Michele, anche per questo orgoglioso. E tra i due chi ha il carattere più forte? Dalle risposte non è difficile intuirlo. «Può darsi io!», dice Anna sorniona. E Michele aggiunge mestamente: «Meglio tacere. Chi tace dà sempre una buona risposta!». E anche su chi in casa comanda emerge il carattere scherzoso della coppia. «Comandiamo tutti e due», dice lei pronta. Michele meno convinto, a voce più bassa dice: «Di più lei». Alla fine dopo una bella risata lei conclude: «Forse ora sì, prima però comandava più lui». Michele ci racconta che Anna lo ha costretto a smettere di fumare, non un’astinenza completa ma fumare solo cinque sigarette al giorno, invece che tutto il pacchetto. Anna si difende: «Lo hanno detto i dottori, che doveva smettere, mica l’ho deciso io. Io l’ho solo aiutato». E le liti? «Quelle ci sono sempre», dice Anna con un’onesta risata. «Però durano 10 minuti o mezz’ora. Poi torna tutto normale». Michele aggiunge: «Sì, ma litighiamo per scemitudini da niente». Così lei racconta che una delle ragioni principali delle liti è la cena. Pomo della discordia la quantità di cibo che un giorno è troppo, un giorno troppo poco. Piccole cose, in una vita passata insieme. E così domenica ci sarà la celebrazione. Tutto deciso, fedi a parte. Non sanno se far benedire la fede del matrimonio o quelle dei cinquant’anni dallo sposalizio. Le mani ora si gonfiano, ora si sgonfiano. In ogni caso la fede non se la sono tolta mai. «Solo a lavoro per non rimanere incastrato nei macchinari», racconta Michele. E così Anna ricomincia a fare battute al marito. Entrambi scherzano e ridono. Ci può essere segreto migliore per stare bene insieme dopo così tanti decenni? Un sorriso apre le porte del mondo. Auguri!!!

© Riproduzione riservata 29 Agosto 2023

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