MONOPOLI – Il vescovo trasferisce don Luciano Rotolo a Conversano e la comunità parrocchiale di Regina Pacis insorge. Nessuna azione di protesta plateale, per carità, ma i fedeli sono delusi dalla decisione, giunta come un fulmine a ciel sereno, assunta da Mons. Domenico Padovano. Fu egli stesso, infatti, durante l’ultima visita pastorale, ad evidenziare la vivacità della parrocchia, elogiando l’operato di don Luciano. Ma dopo qualche mese, inspiegabile, è giunta la notizia del trasferimento del parroco. “Siamo dispiaciuti, non ce lo aspettavamo” sussurra a Fax un fedele che preferisce rimanere nell’anonimato. “E’ una decisione che ancor oggi non riusciamo a comprendere” aggiunge un altro. Pareri condivisi da tutti gli altri parrocchiani che attribuiscono a don Luciano i meriti per aver rilanciato l’attività del Regina Pacis. Una comunità cresciuta sia numericamente che spiritualmente tant’è che nel corso degli ultimi anni ci sono state anche due vocazioni (cosa rara di questi tempi). A Regina Pacis, inoltre, si contano circa 50 ministranti, gruppi di preghiera (Gruppo Laicale Passionista, Gruppo di Adozione Sacerdotale) che si occupano di promuovere incontri di formazione per catechisti, iniziative per l’oratorio invernale ed estivo (a cui quest’anno partecipano oltre cento bambini), aiuti alle famiglie bisognose di sostegno economico e morale , ed ai missionari. Don Luciano, inoltre, è stato promotore dell’acquisto dei locali della parrocchia dai frati passionisti, dei lavori di restauro della chiesa (donata dai frati) e dell’acquisto dei nuovi arredi sacri. Ma non è tutto. Il parroco, ritenuto da tutti un padre, un amico, una guida spirituale, ha saputo riportare a casa tanti giovani che avevano abbandonato la parrocchia che adesso, abbiamo appreso, può contare su oltre duecento operatori pastorali. Fermiamoci qui perchè l’elenco delle cose fatte (e in cantiere) da don Luciano potrebbe allungarsi ulteriormente. Attraverso le nostre pagine i parrocchiani chiedono al vescovo Padovano di tornare sui suoi passi e di permettere all’amato parroco di poter proseguire la sua missione spirituale alla Regina Pacis. Lo chiedono con il cuore in mano e c’è da credergli.
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