“Lei è accusata di rapina”. E tentano la truffa. Hanno avuto letteralmente le ore contate, anzi i minuti, due malviventi campani di 20 e 36 anni, arrestati per strada in via Vittorio Veneto dai Carabinieri del Nucleo Operativo della locale Compagnia. Il tutto sarebbe cominciato, attraverso la classica telefonata del finto maresciallo, il quale avrebbe comunicato ad una 65enne, residente in via Flaminio Valente, ch’era avvenuta una rapina in una gioielleria e i ladri erano fuggiti a bordo di un’auto a noleggio dov’erano stati rinvenuti i documenti della donna che per non essere arrestata avrebbe dovuto pagare una sorta di “cauzione”. Una “storiella” ben congeniata che ha spaventato e agitato a tal punto la vittima, la quale ha racimolato i soldi in casa e dei gioielli in oro consegnandoli al sedicente avvocato presentatosi alla porta per ritirare il bottino. Nel frangente in cui la donna era intrattenuta a telefono, è intervenuta una vicina di casa, una 48enne, che avrebbe chiesto chi fosse a citofonare. La vittima le ha passato l’uomo dall’altra parte della cornetta che avrebbe cominciato a “dare i numeri” e distrarre la vicina fornendole dei codici relativi alla “balla” dell’auto a noleggio. La cosa, fortunatamente, gli è puzzata e, nonostante l’amica avesse già consegnato il malloppo al giovanissimo avvocato, ha immediatamente chiamato i Carabinieri che sono riusciti a intercettare su via Veneto i due impostori. Il danaro, circa 1360 euro, e l’oro è stato restituito alla vittima. È da segnale che si tratta del terzo arresto operato dai Carabinieri monopolitani in poche settimane per la truffa delle finte forze dell’ordine: il primo è avvenuto in contrada Torricella, l’altro in contrada Sant’Oceano. In manette, professionisti del raggiro sempre campani.
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