aggiornato il 08/03/2012 alle 9:29 da

Crepe nei muri della chiesa di San Martino

MONOPOLI – Da qualche giorno una nuova impalcatura è spuntata in via Santa Caterina. Stavolta, però, non si tratta di ordinari lavori di manutenzione, bensì di interventi di somma urgenza. Vittima del degrado e dell’abbandono che si protrae da lungo tempo è la chiesa di San Martino. Un edificio di culto di straordinario fascino, edificato a partire dal 1602 per dar vita ad un altro monastero benedettino alternativo a quello più aristocratico ed esclusivo di San Leonardo.

La chiesa, eccezionalmente aperta lo scorso anno in occasione della Notte Barocca, da troppo tempo è abbandonata al suo destino ed evidenti sono le crepe che in più punti compaiono lungo le pareti. La più preoccupante è senza dubbio quella che taglia trasversalmente la parete a destra della facciata. Una situazione segnalata già un paio di anni fa dalla Curia alla Soprintendenza, essendo la chiesa di proprietà del Ministero, così come ha spiegato a Fax l’arch. Domenico

Capitanio: “Due anni fa ho inviato alla Soprintendenza una relazione di natura statica in cui si segnalava un certo pericolo, legato in primis alla crepa presente sul lato destro. Sotto la chiesa, inoltre, ci sono i sepolcreti, in vico San Martino c’è una galleria sotterranea e frequenti sono le invasioni di acque sottomarine. Quest’anno la Soprintendenza mi ha contattato ed ha inviato la mia relazione al Ministero, il quale ha mandato i Vigili del Fuoco a verificare la situazione, che è sì di un certo rilievo, ma sarebbe inutile puntellare. Occorrerebbe piuttosto un progetto di consolidamento per cui sarebbero necessari all’incirca 300 mila euro”. A ciò, però, la scorsa settimana si è aggiunto un altro, ancora più preoccupante pericolo, riguardante stavolta il campanile. “Nel corso di periodici controlli che facciamo sui tetti delle strutture della Curia – ha aggiunto l’arch. Capitanio – ci siamo accorti che dal campanile stavano per staccarsi dei frammenti, che avrebbero potuto crollare in strada. Abbiamo perciò subito montato l’impalcatura per mettere in sicurezza il campanile. Non ci sono al momento i soldi per il restauro, ma ho inoltrato alla Soprintendenza una richiesta di somma urgenza”. Per il momento, dunque, tamponato il pericolo di rischio crolli dal campanile.
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© Riproduzione riservata 08 Marzo 2012

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