aggiornato il 14/11/2014 alle 8:55 da

Altri animali sbranati, torna la paura dei lupi

10506759 10204241943722104 3545962124753961638 oNOCI – Gli allevatori tornano ad avere paura. Nelle ultime settimane, infatti, sono aumentati i casi di animali azzannati nelle campagne di Noci e dintorni. Tre settimane fa, due pecore sono trovate ormai senza vita in una masseria ubicata sulla via per Massafra, ad appena due chilometri dal centro di Noci. Un altro capo dello stesso gregge, invece, aveva riportato gravi lesioni agli arti ed era stato sottoposto a cure piuttosto invasive. In questi giorni l’ennesimo episodio, verificatosi però a qualche chilometro di distanza, in un’azienda di Mottola. Vittima un’asina di quattro anni, gravida. L’attacco si è verificato nella notte fra il 9 ed il 10 di novembre. “Mi sono accorto che l’asina mancava – ci ha raccontato il proprietario, il signor Giuseppe Mansueto, quando le stavo portando via dal bosco. Per fortuna le pecore si sono salvate, grazie alla presenza dei cani maremmani che le guardano a vista. Ma la situazione sta diventando insostenibile per noi allevatori. In tutta la zona, gli attacchi si susseguono ormai con una certa frequenza. Per noi allevatori sono delle perdite gravi”. Del fatto che si tratti di lupi il signor Mansueto, così come molti altri allevatori, è praticamente certo: “Dei cani randagi non possono fare una cosa del genere. Si parla di animali che pesano 3 o 4 quintali”.
C’è anche chi non ha bisogno di supposizioni perché i lupi dice di averli visti davvero. Come un allevatore di Noci, che avrebbe notato un esemplare nella sua azienda, a qualche chilometro dal centro.
Per gli allevatori è allarme rosso, perché ciascuno di questi capi significa un grosso danno economico. L’auspicio  è quindi quello che la Regione si attivi al più presto per arginare il problema. Ma anche per prevedere forme di risarcimento, così come avviene in caso di attacchi di randagi.

© Riproduzione riservata 14 Novembre 2014

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